Donna uccisa in casa ad Ariano Polesine: è stato il figlio di 8 anni a sparare il proiettile. “Un incidente”. Svolta nel caso di Rkia Hannaoui, la donna uccisa in casa ad Ariano Polesine (Rovigo), è stata colpita accidentalmente dal figlio di otto anni. Secondo gli investigatori, il bambino ha utilizzato la pistola del padrone di casa, custodita in un capannone adiacente all’abitazione. Il piccolo è poi entrato in casa maneggiando l’arma ed è partito un colpo che ha ferito mortalmente la madre.
Secondo gli inquirenti, i bambini hanno trovato accidentalmente le armi, che erano custodite da un vicino in un capannone accanto all’edificio. Quando hanno trovato la pistola, sono entrati in casa. Poi la tragedia sarebbe avvenuta in cucina. Disperati, i due piccoli avrebbero quindi chiesto aiuto al vicino che si trovava nel suo appartamento. È stato quest’ultimo a chiedere l’intervento della polizia e del numero di emergenza 118.
Gli inquirenti dovranno scoprire come l’arma sia finita sul campo accanto alla casa. Potrebbe essere stato il tentativo dell’uomo di coprire i due bambini e raccontare agli inquirenti una versione diversa della tragedia. Attualmente i due piccoli sono stati affidati al padre a casa dello zio.
L’inchiesta
L’autopsia sul corpo della donna, svolta ieri, lunedì 3 aprile, ha escluso che il colpo di pistola sia stato esploso a distanza ravvicinata. In una nota, la Procuratrice della repubblica di Rovigo, Manuela Fasolato, ha riferito che l’esame autoptico ha riscontrato un foro d’ingresso nella tempia sinistra, riconducibile a un proiettile calibro 22. Il proiettile è stato poi trovato nella parte destra del cranio.
La magistratura ha disposto ulteriori accertamenti di carattere balistico sul calibro e la compatibilità del proiettile con le armi recuperate. Inoltre, è stato aperto un fascicolo di indagine contro ignoti per omicidio, dopo che una prima Tac aveva evidenziato la presenza sul capo della donna di un foro compatibile con un colpo di arma da fuoco.
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