Punto da un insetto misterioso durante giardinaggio: 64enne in fin di vita con cancrena gassosa. È successo in Svezia, dove un uomo di 64 anni è stato punto da un insetto mentre faceva giardinaggio ed è finito in ospedale, restandoci per ben 4 mesi, durante I quali ha rischiato la vita. I medicina hanno dovuto tagliare metà del muscolo della schiena e delle gambe per uccidere i batteri che causano la cancrena gassosa.
Si tratta di un’infezione letale se non bloccata con un trattamento immediato, in quanto distrugge rapidamente i tessuti e le cellule del sangue. A raccontare la vicenda è il Daily Mail che riprende un articolo pubblicato sull’International Journal of Surgery Case Reports, dove si descrive il caso agghiacciante. I medici che hanno trattato il caso sospettavano che avesse contratto un virus tagliandosi con del filo spinato contaminato, ma non era così.
Infatti, hanno poi scoperto che l’uomo era stato punto e infettato da un insetto presente nel terreno che è entrato in contatto con una delle sue lesioni psoriasiche. L’uomo è stato sottoposto a sei interventi chirurgici per asportare il tessuto morto, oltre a una lunga degenza nell’unità di terapia intensiva dell’ospedale Vrinnevi di Norrköping. La cancrena gassosa, nota dal punto di vista medico come mionecrosi da clostridi, era famigerata per aver abbattuto i soldati durante la prima guerra mondiale.
Secondo alcuni studi questo insetto ha infettato circa uno su 20 dei feriti e ucciso il 28% di coloro che l’hanno contratto, anche con le cure. Nonostante la moderna medicina abbia praticamente eliminato il rischio sul campo di battaglia, l’infezione pericolosa si verifica ancora sporadicamente nella vita civile. Se non trattata ha un tasso di mortalità vicino al 100%. Prende il nome dal gas che si accumula all’interno del corpo prodotto dai batteri.
Punto da un insetto: 64enne con cancrena gassosa
L’uomo ha prima cercato assistenza medica dopo aver avvertito un dolore inspiegabile al fianco sinistro e la febbre per otto ore. Nel momento del ricovero presentava sintomi come febbre, frequenza cardiaca alterata e pressione sanguigna a livelli preoccupanti. Un esame ha rivelato che il suo lato sinistro era estremamente molle. Ma i medici non sono riusciti a trovare segni di lesioni traumatiche, con l’uomo stesso che ha anche insistito sul fatto di non averne subito.
Una TAC ha mostrato una raccolta di fluidi e gas attorno al muscolo ileopsoas sinistro, che collega la parte bassa della schiena alle gambe e ai fianchi. Il paziente ha ricevuto una serie di antibiotici e i medici hanno scelto di vedere come si sviluppava la sua condizione, prima di sottoporsi a un serio intervento chirurgico. Ma queste immagini mostravano che i livelli di gas e fluidi all’interno del suo fianco sinistro erano aumentati e i suoi segni vitali erano peggiorati.
Ciò ha portato i medici a credere che avesse sviluppato la fascite necrotizzante, o la “malattia che mangia carne”. I chirurghi lo hanno operato d’urgenza per aprire il lato dell’addome e accedere al tessuto muscolare interno e al bacino. Dopo aver rimosso il fluido, i medici hanno riferito che “sono state osservate bolle di gas nel muscolo gonfio e scolorito”.
Alla fine hanno dovuto asportare il 50% del muscolo psoas dell’uomo – uno dei muscoli più significativi tra la colonna vertebrale e il bacino – perché necrotico. Sono stati inviati anche campioni per analisi di laboratorio per determinare la causa della sua infezione. L’uomo è stato mandato in terapia intensiva dove è stato messo su un ventilatore.
La terribile degenza
I medici hanno eseguito una seconda operazione 18 ore dopo la prima, ma non hanno riscontrato la necessità di asportare altro tessuto. Ma hanno notato che la sua coscia sinistra era diventata preoccupantemente scolorita. La chirurgia ha rivelato che anche il tessuto muscolare della gamba era diventato necrotico e doveva essere rimosso.
I campioni sono poi tornati per mostrare che aveva avuto il Clostridium septicum, una delle due specie di batteri che possono causare cancrena gassosa, che è simile alla fascite necrotizzante. Successivamente i medici hanno somministrato all’uomo metronidazolo per aiutare a combattere i batteri. Ma la sua coscia sinistra aveva continuato a deteriorarsi e a quel punto ha subito un’altra operazione.
Alla fine, l’uomo è rimasto in ospedale per un totale di 135 giorni. Non è stato in grado di tornare a casa nelle sue condizioni, ha potuto camminare solo 20 metri con l’assistenza di un telaio prima di aver bisogno di riposare, e così è stato mandato in una casa di cura.
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