Scoperta infezione da carne poco cotta: il dato allarmante da uno studio. La carne poco cotta potrebbe essere la causa di un caso su 14, di infezione al tratto urinario. È quanto emerge da uno studio della George Washington University. Precedenti studi hanno dimostrato che l’escherichia coli causa fino al 90% di tutte le infezioni al tratto urinario. In questa ricerca gli scienziati hanno scoperto che circa l’8% deriva da ceppi di E Coli che si nascondono nella carne cruda o poco cotta.
Questi batteri possono vivere nell’intestino prima di finire nel tratto urinario, causando sintomi come dolore ai fianchi o alla schiena e brividi. I ricercatori hanno raccolto campioni di sangue e urina di infezioni da E. coli dagli ospedali locali in una città dell’Arizona. Li hanno quindi confrontato con i ceppi zoonotici di E coli di origine alimentare, trovati nelle marche disponibili di pollo crudo, tacchino e maiale, in nove grandi catene di supermercati statunitensi.
Le carni sono state scelte perché erano state identificate come le più suscettibili portatrici dell’E coli. Nell’articolo che presenta lo studio, pubblicato sulla rivista One Health, i ricercatori hanno affermato che “circa l’8% degli isolati clinici di E. coli della popolazione sembrava avere ceppi zoonotici di origine alimentare”. Secondo i ricercatori vaccinare gli animali contro i ceppi più pericolosi di E. coli potrebbe essere un modo per impedire ai batteri di entrare nell’approvvigionamento alimentare.
“L’identificazione accurata dei ceppi coinvolti nelle recenti ricadute da animale a uomo, è fondamentale per lo sviluppo di strategie di intervento mirate nelle popolazioni di animali destinati all’alimentazione”, hanno aggiunto i ricercatori. Tuttavia, gli scienziati hanno anche riconosciuto diversi limiti dello studio, incluso il basarsi su un’unica posizione. “Pertanto la generalizzabilità dei risultati è sconosciuta”, hanno affermato.
Seguici anche su Facebook. Clicca qui
Leggi anche:
“Vietare sesso agli uomini che mangiano carne per salvare il pianeta”: la richiesta shock degli animalisti
Aggiungi Commento