La compilation che allunga il sonno di mezz’ora: cosa cosa ascoltare prima di coricarsi. Uno studio ha scoperto la compilation che allunga il sonno di mezz’ora. Ma non si tratta di canzoni, bensì dei suoi della Natura e di storie audio. Ascoltare i rumori bianchi, rosa o marroni, prima di andare a letto può aumentare il sonno in media di 30 minuti a notte. Molti si affidano ad applicazioni sugli smartphone e chi utilizza questo sistema molto semplice fino a tre volte alla settimana, può guadagnare circa tre ore e mezza di sonno in più. Oltre ad avere meno probabilità di soffrire di ansia o depressione.
Secondo i ricercatori, le app possono distrarci dalla preoccupazione e dallo stress e ridurre i livelli di attività cerebrale, nota come eccitazione simpatica pre-sonno, aiutandoci ad addormentarci. Le crescenti richieste dal lavoro, lo stress elevato e un maggiore utilizzo della tecnologia digitale, sono tutti aspetti che hanno fatto aumentare gli insonni. Si stima che un adulto su cinque non dorma abbastanza. Le app per dormire sono diventate popolari negli ultimi anni, con alcune addirittura raccomandate dai sistemi sanitari nazionali di molti Paesi. Le più popolari in genere riproducono suoni calmanti, come la pioggia, o offrono storie della buonanotte lette da nomi noti.
In uno dei primi studi di questo tipo, i ricercatori volevano vedere se l’utilizzo di questi strumenti potesse effettivamente favorire il sonno. La ricerca, ripresa dal Daily Mail, ha coinvolto 300 persone, che sono state interrogate e hanno valutato le loro abitudini del sonno, comprese le difficoltà ad addormentarsi e a mantenere il sonno. I partecipanti hanno completato questionari su vigilanza, sonnolenza e stanchezza durante le normali ore di veglia, nonché sulla produttività correlata al lavoro.
La compilation che allunga il sonno di mezz’ora: lo studio
Circa 180 hanno continuato a utilizzare l’app Unmind, scegliendo paesaggi sonori naturali o storie narrate come strumento per aiutarli ad addormentarsi o per riaddormentarsi. All’inizio dello studio, il tempo medio di sonno era di sei ore e 15 minuti. Alla fine, è aumentato di 30 minuti. Anche il tempo impiegato per addormentarsi è diminuito di un terzo a meno di 30 minuti. Il presenzialismo – produttività persa quando i dipendenti non sono pienamente operativi sul posto di lavoro – è sceso dal 43,7% al 27,2%.
La coautrice dello studio Kate Cavanagh, professoressa di psicologia clinica presso la Sussex University, ha dichiarato: “Se supportati da ulteriori ricerche, questi strumenti potrebbero avere implicazioni significative per la salute pubblica e un impatto sulle imprese che potrebbero beneficiare di una riduzione del presenzialismo”.
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