Anche la Danimarca ha il suo Lombroso: scoperta a Odessa la più grande collezione di cervelli. Vi abbiamo parlato a più riprese di Cesare Lombroso, il medico legale morto nel 1909, lasciandoci in eredità le sue assurde teorie che si basavano sul concetto del criminale per nascita. Secondo questo ‘genio’, l’origine del comportamento criminale sarebbe insita nelle caratteristiche anatomiche del criminale.
Lombroso sosteneva che l’inclinazione al crimine è una patologia ereditaria. Le sue teorie nel corso degli anni sono state smentite e destituite di ogni fondamento scientifico, che nel 1892 gli costarono la radiazione dalla Società italiana di Antropologia ed Etnologia. A Torino c’è un macabro museo che mostra al pubblico le teste raccolte dal medico folle.
Ebbene anche la Danimarca ha il suo Lombroso, si chiamava Erik Strömgren, deceduto nel 1993. Lo psicologo aveva iniziato quella che oggi è la più grande collezione di cervelli al mondo, con 9.479 pezzi estratti nel corso di quattro decenni dai cadaveri di pazienti con problemi mentali. I cervelli sono conservati negli scaffali di un sotterranei all’Università di Odense. Si trovano in grandi contenitori bianchi numerati, in formalina. La campagna sperimentale è stata avviata da Strömgren nel 1945.
“Si trattava di una ricerca sperimentale, fatta per scoprire qualcosa sulla localizzazione delle malattie mentali”, ha spiegato all’AFP lo storico della psichiatria Jesper Vaczy Kragh. I cervelli sono stati raccolti dopo aver eseguito autopsie su persone in istituti psichiatrici del Paese, senza il consenso del paziente deceduto o della sua famiglia. “Si trattava di ospedali psichiatrici gestiti dallo Stato e nessuno si interrogava su ciò che stava accadendo”, ha ha aggiunto Kragh.
Anche la Danimarca ha il suo Lombroso
In passato, la protezione della società era più importante della cura e della tutela dei diritti dei pazienti, come spiega il ricercatore dell’Università di Copenhagen. Dal 1929 al 1967, la legge in Danimarca prevedeva la sterilizzazione, mentre fino al 1989, i pazienti psichiatrici dovevano richiedere un permesso speciale per sposarsi. I malati mentali venivano considerati “un peso per la società” e il loro potenziale impatto negativo sulla società veniva evitato attraverso la limitazione dei loro diritti.
Ogni paziente che moriva nell’ospedale veniva sottoposto ad autopsia e i cervelli venivano raccolti fino al 1982. La consapevolezza dei diritti dei pazienti e l’evoluzione delle procedure post-mortem hanno posto fine alla raccolta di cervelli e, dopo un lungo dibattito, la collezione è stata conservata e utilizzata per scopi scientifici dal Consiglio danese di etica. La collezione rappresenta una vasta gamma di malattie mentali e può essere di grande impatto per la ricerca scientifica. La collezione è stata trasferita da Aarhus a Odense nel 2018.
Inoltre, alcuni cervelli presentano diverse patologie neurologiche e mentali. “Molti di questi pazienti hanno trascorso metà della loro vita, o tutta la vita, in un ospedale psichiatrico. Hanno anche sofferto di altre malattie neurologiche, come un incidente vascolare cerebrale o l’epilessia, e persino di tumori cerebrali”, ha aggiunto annunciando che attualmente sono in corso quattro progetti di ricerca. In Danimarca, però, hanno avuto il buongusto di non farci un museo…
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