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Clementino: “I miei fratelli tutti artisti. A scuola andavo male in una materia. Così sono diventato rapper”

Clementino: “I miei fratelli tutti artisti. A scuola andavo male in una materia. Così sono diventato rapper”. Clementino sui fratelli, la scuola, gli esordi e non solo, il rapper napoletano, 40 anni, si racconta ripercorrendo le tappe della sua vita privata e professionale in una intervista a ‘Tv Sorrisi e canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Mi tolga subito una curiosità: ma dove prende tutta questa energia?
«Io sono così, sul palco e nella vita di tutti i giorni. Forse questa mia esuberanza deriva anche dal mio passato da animatore nei villaggi turistici. Avevo 19 anni quando ho iniziato. Facevo parte di piccole agenzie, per cui non avevo a disposizione l’oggettistica dei grandi tour operator. Dovevo ingegnarmi e saper improvvisare. Quel periodo è stato fondamentale perché ho imparato a stare sul palco».

Era un peperino anche da bambino?
«Sì, sempre. Da piccolo ero quello che animava le feste organizzando i giochi. E da adolescente facevo il deejay nelle serate».

Facile immaginare che anche a casa fosse una piccola peste…
«Sono il primo di tre fratelli e tutti artisti. Mio fratello Paolo fa blues, mia sorella Milly è una cantante lirica. A casa nostra non ci si annoiava mai. I miei genitori hanno sempre assecondato le mie aspirazioni. All’età di 6 anni mi sono iscritto a un corso di chitarra grazie al sostegno di mia madre, mentre papà ha sempre cercato di spingermi a fare teatro. I miei genitori sono attori teatrali a livello amatoriale. Ma dopo 45 anni sinceramente li considero dei semiprofessionisti! Ricordo che li seguivo sempre nelle prove e negli spettacoli. Alla mia famiglia devo davvero tanto!».

Clementino: “I miei fratelli tutti artisti”

E a scuola come se la cavava?
«Ho frequentato il liceo linguistico ed ero una frana in matematica, nonostante mia madre insegnasse questa materia. Lei insisteva ma io ero proprio negato, amavo italiano, storia, geografia e inglese. Mamma credo che però mi abbia trasmesso la tecnica del freestyle (usata nella musica rap, ndr) perché le rime sono espresse in codici o conteggi di numeri».

Parliamo di “The Voice Senior”. Questa è la sua terza edizione.
«Quest’anno mi sto divertendo ancora di più. C’è un’atmosfera ancora più coinvolgente».

E dopo “The Voice Senior” cosa l’aspetta?
«Intanto a marzo esce il film diretto da Francesco Albanese “Uomini da marciapiede”. È il mio debutto da co-protagonista. Nel cast ci sono anche Paolo Ruffini, Rocío Muñoz Morales, Francesco Pannofino e Herbert Ballerina. Noi maschietti facciamo i “prostituti” ma in chiave super comica».

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