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Due ore bloccati nel traffico possono portare a danni cerebrali: lo studio

Due ore bloccati nel traffico possono portare a danni cerebrali: lo studio. Secondo una ricerca dell’Università della British Columbia e dell’Università di Victoria, respirare gas di scarico mentre si è bloccati nel traffico solo per un paio d’ore può compromettere la funzione cerebrale e la cognizione. Stando ai risultati, pubblicati sulla rivista Environmental Health, l’inquinamento del traffico è stato a lungo collegato a problemi di memoria, ma in genere si pensava che l’esposizione a lungo termine rappresentasse il rischio maggiore.

I ricercatori hanno scoperto chebastano anche solo due ore di esposizione per subire danni. L’inquinamento atmosferico non solo erode la salute neurologica, ma aumenta anche il rischio di morte di una persona per qualsiasi causa. Nel nuovo studio 25 individui di età compresa tra 19 e 49 anni sono stati esposti ad aria filtrata e aria contaminata da gas di scarico in un laboratorio, in momenti diversi per 120 minuti.

Durante quel periodo, i soggetti hanno pedalato su una cyclette con uno sforzo leggero per circa 15 minuti per aumentare l’inalazione. Tutti i soggetti sono stati sottoposti a risonanza magnetica prima e dopo ogni esposizione per monitorare l’attività cerebrale nelle diverse fasi. È emerso che respirare i gas di scarico riduce la connettività funzionale, una misura con cui le regioni del cervello interagiscono e comunicano tra loro, rispetto all’inalazione di aria filtrata.

Traffico e danni cerebrali: bastano due ore per cambiamenti

Il dottor Chris Carlsten, un autore senior dello studio, ha dichiarato: “Le persone dovrebbero pensarci due volte prima di abbassare i finestrini mentre sono bloccati nel traffico. È importante assicurarsi che il filtro dell’aria dell’ auto sia in buone condizioni. Inoltre, quando si va in bici lungo una strada trafficata, bisogna prendere in considerazione di cambiare percorso, optando per uno meno trafficato”.

I ricercatori si sono concentrati in particolare sulle modifiche alla rete in modalità predefinita del cervello (DMN), un insieme di regioni cerebrali più attive durante le attività passive, rispetto alle attività che richiedono un’attenzione esterna focalizzata. Il danno al DMN colpisce diverse aree del cervello tra cui la corteccia prefrontale mediale, la corteccia cingolata posteriore, il lobo parietale inferiore, la corteccia temporale laterale e la formazione dell’ippocampo.

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