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Juve penalizzata, tifosi infuriati ma è solo l’inizio: la data del secondo procedimento. Poi un altro fronte

Juve penalizzata, tifosi infuriati ma è solo l’inizio: la data del secondo procedimento. Poi un altro fronte. I 15 punti di penalizzazione rappresentano solo l’inizio dei procedimenti che la Juventus dovrà affrontare nei prossimi mesi. Senza entrare nel merito della giustizia ordinaria, che processerà perlopiù gli ormai ex dirigenti, la Procura federale prepara per il prossimo 22 febbraio per l’altro filone sulle plusvalenze opache (non coinvolte in quello principale). Il primo step, anche in questo caso, sarà la decisione di andare o meno a processo, ma anche questa volta sembra pura casualità cmviste le prove raccolte dagli investigatori e trasmesse alla Procura federale.

Il prossimo procedimento riguarderà soprattutto la manovra stipendi, che sembrava poter avere conseguenze ben più dirompenti delle plusvalenze. Negli anni 2020 e 2021, per fronteggiare l’emergenza Covid, la Juve si accordò privatamente con i giocatori per una dilazione degli ingaggi regolata da scritture private. In sintesi è stato contabilizzato un risparmio di 90 milioni, a fronte della rinuncia di una sola mensilità per 31 milioni di euro. Gli altri 59 milioni garantiti nelle stagioni successive attraverso side letter. Tra queste la carta Ronaldo, scoperta nello studio di un legale a Torino (da sola pesa per 19,6 milioni).

Juve penalizzata, tifosi infuriati ma è solo l’inizio

Intanto il club bianconero ha dovuto rettificare i bilanci. E a livello sportivo, l’uso di «scritture private non depositate» va in conflitto con l’articolo 31 del Codice di giustizia sportiva, ovvero quello che regola le violazioni in materia gestionale ed economica. I rischi per la Juventus non sono quindi finiti. In questo caso, infatti, potrebbe configurarsi addirittura una violazione del comma 2 dell’articolo 31, che punisce con la retrocessione «la società che, mediante falsificazione dei propri documenti contabili o amministrativi […] ottenga l’iscrizione a una competizione cui non avrebbe potuto essere ammessa».

Infine, c’è l’ incognita sulle cosiddette partnership della Juve con altre società, nell’ottica di un’eventuale violazione della «lealtà della competizione sportiva». Una questione che potrebbe mettere a rischio anche la posizione di calciatori e procuratori. Insomma, i tifosi juventini, che da ieri hanno iniziato una caccia alle streghe ignorando completamente le prove raccolte dagli investigatori, probabilmente non hanno ben capito la gravità delle accuse emerse dell’inchiesta Prisma nei confronti degli ex dirigenti della loro squadra del cuore.

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