Claudia Cardinale: “Oriana Fallaci? Disse quelle parole e oggi ho un rimpianto. Squitieri l’uomo che mi ha cambiato la vita”. Claudia Cardinale su Oriana Fallaci e non solo, l’attrice 84enne ripercorre le tappe più significative della sua vita privata e professionale in una intervista a ‘La Repubblica’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Signora Cardinale, cominciamo da un numero: più di 180 film. I più noti li sappiamo a memoria. Ce n’è qualcuno che le dispiace sia dimenticato?
“La ragazza con la valigia e il suo regista Valerio Zurlini andrebbero ricordati di più. Amo quel film, un gioiello di poesia. Ci sarebbe anche l’introvabile Claretta di Squitieri”.
Venne presentato a Venezia nel 1984 e, poiché raccontava l’amante di Benito Mussolini, fu travolto da polemiche.
“Pasquale ha avuto momenti di gloria e momenti difficili. Ha pagato tante cose: da un lato il nostro incontro che fece scandalo, dall’altro il suo carattere provocatorio per natura. Ma vivendoci insieme, e poi vedendolo anche dopo, quando non eravamo più una coppia, fino alla fine, so che Pasquale non ha mai smesso di essere un uomo libero. Chi ha cercato di circoscrivere il suo cinema in un’ideologia si è sbagliato”.
Se rivede in televisione la Carmelina dei Soliti ignoti che cosa pensa? Com’era Claudia?
“Giovane! Appena sbarcata dalla Tunisia, tutta ingenuità e timidezza”.
Qual è la sua madeleine, il cibo o il profumo che la riporta in Tunisia?
“La zlabia che mangiavo a Sidi Bou Said e che si può mangiare ancora nello stesso posto. Ci ho portato mia figlia e anche mio nipote”.
Claudia Cardinale: “Oriana Fallaci? Disse quelle parole e oggi ho un rimpianto”
Nel suo passato laggiù c’è una vicenda traumatica. Si è pentita di averne parlato?
“Mai. Allora come oggi, contro la violenza ogni parola è importante. Il #MeToo è stato un bene. Anche se non è finito e deve continuare”.
Che cosa ricorda dell’intervista con Oriana Fallaci? In pratica, a proposito di #MeToo, diceva che lei era un pupazzo in mano al produttore/padrone.
“Me l’ero dimenticata. L’ho appena riletta, perché lei mi ha detto che voleva parlarmene. Che schiaffo! A rileggerla, mi è venuto il rimpianto di non avere mai più incontrato Oriana, anni dopo, quando mi sono emancipata da una situazione che sicuramente le doveva apparire folle (A Oriana Fallaci, disse: “Sono legata alla Vides. È un contratto pesante: il Capo lo ha fatto con quattro avvocati. Non posso sposarmi, non posso ingrassare, non posso tagliarmi i capelli” ndr)”.
Ma senza Cristaldi avrebbe ottenuto di più o di meno dal cinema?
“Il mio destino è stato incontrare Franco e anche di lasciarlo. Entrambi i capitoli sono la mia storia. Se non lo avessi incontrato? Non ha importanza”.
Cristaldi si vendicò cercando di bloccare la carriera sua e di Squitieri. Come?
“Nessuno si voleva mettere contro Cristaldi. Non doveva fare molto, andava da sé”.
Con Squitieri ha avuto una figlia e fatto undici film. Che cosa vi legava?
“Il nostro è stato un incontro totale, è l’uomo che mi ha aiutato a cambiare vita. Che mi ha riportato ad essere una donna e non più solo un’attrice. Eravamo entrambi due anime selvagge, c’era qualcosa di molto profondo che ci accomunava”.
[…] Visconti, Fellini, Leone: tre grandi con cui ha lavorato. Chi metteva più soggezione?
“Nessuno dei tre. Quando c’è lavoro c’è collaborazione. Anche Luchino, personalità fortissima, poi con me era molto tenero”.
Un anno, lei girò in contemporanea 8 ½ e Il Gattopardo. Prove dettagliate con Visconti, nemmeno il copione con Fellini. Che cosa la preoccupava di più?
“Forse era più preoccupante non avere un copione. Perché si era nudi. Inoltre, per Fellini dovevo essere castana mentre per Visconti dovevo essere molto scura. Ho passato mesi a tingermi i capelli, in segreto”.
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