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Luisella Costamagna: “Ballando? Non sono partita per vincere, l’obiettivovera un altro. E sul Codacons…”

Luisella Costamagna: “Ballando? Non sono partita per vincere, l’obiettivovera un altro. E sul Codacons…”. Luisella Costamagna su Ballando con le Stelle, la giornalista parla della vittoria ottenuta nell’ultima edizione della trasmissione di Raiuno, in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Sperava di vincere?
«No, ho sperato nel “ripescaggio”, volevo rientrare in gara ma a patto che il ritorno fosse all’altezza delle prove che avevamo dato. In ogni puntata di “Ballando” può succedere di tutto, per cui sarà stato per scaramanzia ma non ci pensavo. So che ieri sera volevo fare un ottimo tango, uno dei nostri cavalli di battaglia. La vittoria era una possibilità, ma non era nei programmi, non sono partita per vincere».

Qual era l’obiettivo?
»Fare una bella prova in pista. E pensare al pubblico, la giuria è stata molto in sintonia benché in alcune circostanze ci abbia riservato gli ultimi posti. Ma ho sempre pensato che fossero giudizi legittimi».

Dove ha imparato a ballare, ha frequentato corsi?
«Mai fatto corsi. Ho fatto un anno di danza da bambina, avrò avuto cinque o sei anni. Ricordo ancora il giudizio dell’insegnante: “Alterna giorni di impegno ad altri di distrazione”, per cui mia mamma mi ha poi tolto dal corso. A quindici anni ho preso lezioni di danza afro, mi è sempre piaciuto ballare, se la situazione mi mette a mio agio mi scateno. Il vero salto è stato con “Ballando”, la professionalità dei maestri ballando e la tecnica di determinati balli ti obbligano a confrontarti con la passione, la tecnica, con il tuo personale piacere… Bisogna imbrigliare l’istinto è molto faticoso ma gratificante. Il ballo in sala con un maestro come Pasquale, bravissimo ma esigente, è pesante per chi come me non è particolarmente allenato».

Luisella Costamagna: “Ballando? Non sono partita per vincere”

Ripeterebbe l’esperienza di «Ballando»?
«Sì, di corsa! Milly mi aveva già chiesto in passato di partecipare ma non mi sentivo pronta. Negli alti e bassi della prova a “Ballando” sono sempre stata gratificata dall’affetto del pubblico, è un’esperienza che consiglio. Però, ripeto, bisogna prepararsi fisicamente. L’età e un fisico non particolarmente tonico, con “Agorà” (il talk show politico di Rai3 condotto da Costamagna con il collega Marco Carrara) ho fatto due anni sedentari, non mi hanno aiutato».

Da giornalista a ballerina: due percorsi apparentemente in contrasto…
«Perché? Faccio immersioni e certamente non è un’attività sportiva che intacca la mia credibilità. Non mi sono reinventata una carriera prendendo parte a “Ballando”, ho vissuto l’esperienza coma la possibilità di rimettermi in gioco. Da ogni punto di vista. Un divertissement, una passione. Un elemento che si concilia benissimo con la professione. Chiaro che ho sorriso di più, il contesto lo permetteva: se intervisti un politico e parli della guerra in Ucraina per quale motivo dovresti sorridere? “Ballando” è stato un “rehab”, un respiro nuovo. In cui mi sono messa in gioco con la stessa “tigna”, grinta, ” secchionaggine” e volontà di fare al meglio».

[…] Il Codacons intende chiedere alla Rai l’accesso ai voti social della finale.
«Non sono al corrente della polemica. Come ogni anno i voti sono pubblici, e quest’anno è stata anche messa in campo una “task force” col compito di “vigilare” che non ci fossero irregolarità, o “fluttuazioni” sospette nei voti. Questa edizione ha generato molte polemiche che poco hanno avuto a che vedere con i passi di danza, ma i crismi della competizione sono inevitabili in un programma di quattro ore che poi registra il 30 per cento di audience. A quanto ho visto, i voti che ci sono mancati dai social sono stati compensati dalla giuria, che ci ha votato quasi compattamente».

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