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Cronaca

Liquame umano usato come fertilizzante: azienda agricola vendeva verdure contaminate

Liquame umano usato come fertilizzante: azienda agricola vendeva verdure contaminate. È successo a Detroit, nello Stato americano del Michigan. Qui gli ispettori impegnati nel controllo sulla qualità dei prodotti ha fatto una scoperta agghiacciante: in una fattoria venivano utilizzati liquami umani non trattati al posto dei fertilizzanti per le verdure inviate ai supermercati locali. Proprio così, alla gente del posto è stato detto di buttare via tutto ciò che arriva da quell’azienda agricola perché potrebbe essere contaminato.

Anche i negozi di generi alimentari sono stati avvertiti di controllare le loro verdure dopo che la fattoria locale ha ammesso di aver lasciato sul terreno rifiuti umani non trattati. Il proprietario della fattoria è stato costretto a chiudere la sua azienda dopo aver detto ai funzionari sanitari statali il 28 settembre che i rifiuti umani non trattati erano stati scaricati sul terreno intorno a febbraio.

“Le acque reflue umane erano solo una piccola parte su un’area cinque per cinque. Non è stato smaltito correttamente. È uscito in campo. Per essere esatti, direi, quattro galloni di prodotto”, ha detto il gestore ai microfoni del Daily Mail, sostenendo che le acque reflue non sono state mescolate con gli altri fertilizzanti.

Liquame umano usato come fertilizzante: chiusa azienda agricola

Il proprietario dell’azienda agricolo ha ammesso che i contenitori dei rifiuti del bagno all’aperto sono stati scaricati nel campo, ma dice che la terra non è stata arata fino ad aprile. “Era sotto, non entrava in contatto con frutta o verdura”. L’uomo sostiene che gli era stato consigliato da uno specialista del suolo, secondo il quale le acque reflue si erano deteriorate.

“Durante un’ispezione di routine sulla sicurezza dei prodotti, il personale di MDARD ha identificato che l’azienda stava utilizzando rifiuti umani grezzi e non trattati nei campi in cui i prodotti venivano coltivati ​​per la vendita ai negozi di alimentari locali e per la vendita diretta”, ha scritto il dipartimento sanitario statale in una nota rilasciata lo scorso lunedì, 3 ottobre. L’azienda è stata chiusa a tempo indeterminato finché non saranno distrutti i prodotti in questione.

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