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Belen: “Io scomunicata dalla chiesa in Argentina per delle foto. Sequestro? Posso dimenticare…”

Belen: “Io scomunicata dalla chiesa in Argentina per delle foto. Sequestro? Posso dimenticare…”. La showgirl racconta che da ragazzina alcune sue foto in costume per una rivista hanno fatto infuriare la chiesa protestante frequentata da papà Gustavo in Argentina. Per questo motivo la famiglia Rodriguez è stata bandita dalla Chiesa. Lo rivela la stessa Belen in un’intervista a “7” de ‘Il Corriere della Sera’.

Avevo posato in costume per un giornale, e quando la chiesa era venuta a saperlo, ci aveva scomunicato”. La vicenda però non l’ha affatto turbata, anzi, la scomunica ha avuto per lei il profumo di una liberazione: “Vedevo tanto fanatismo nei divieti e negli obblighi come quello di donare il dieci per cento dello stipendio, cosa che mio padre faceva”, racconta la showgirl.

I divieti cui la Rodriguez fa riferimento sono quelli imposti dal padre a lei e ai fratelli Cecilia e Jeremias, compresi i programmi televisivi. E così a loro non restava che guardare La casa nella prateria: “Siccome mio padre frequentava la chiesa protestante, noi figli avevamo molti divieti, tra cui: vietato vedere programmi televisivi con contenuto mondano e non religioso”.

Ai tre ragazzi non era permesso divertirsi come qualsiasi adolescente: “Mio padre – sempre per le regole della chiesa protestante – non mi permetteva di andare a ballare, né di partecipare ai viaggi di scuola. Vietato mettere gonne corte, vietato ascoltare musica, tranne le canzoni religiose. Insomma, non potevo fare niente, a parte frequentare la chiesa e prendere parte alle iniziative religiose tipo le escursioni”.

Belen: “Io scomunicata dalla chiesa in Argentina per delle foto”

Così, a 20 anni, la decisione di trasferirsi in Italia, per continuare a coltivare il sogno di fare la modella. Anche perché in quei periodi l’Argentina si viveva una dalla crisi economica che aveva piegato l’Argentina era alle prese con la crisi economica che, tra l’altro, aveva fatto perdere la casa anche ai Rodriguez.

Arrivata in Italia Belen si lascia alle spalle le esperienze traumatiche come il sequestro tante volte raccontato: “In otto, armati e drogati di colla. Io ero in giardino, mi prendono per i capelli, mi trascinano dentro. Ci legano, pistole puntate alla testa. Mi chiamano in bagno. Da sola. Penso: se non mi uccidono tutto il resto va bene, il resto lo posso dimenticare”.

Anche gli inizi nel nostro Paese, però, non sono stati semplici. Insieme a lei ci sono altre 7 ragazze. Sono tutte dirette a Riccione, ma senza permesso di soggiorno vengono fermate dalla polizia e bloccate in aeroporto per 48 ore: “Io riesco a fare una doccia con una monetina regalatami da una signora gentile”, ricorda la Rodriguez. Poi le cose cambiano. Prima il lavoro come ragazza immagine, poi i primi provini per la televisione. Da quel momento “sono tutti sì”.

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