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Monza, condannato rinuncia agli arresti domiciliari: “Meglio in carcere che con mia moglie a casa”

Monza, condannato rinuncia agli arresti domiciliari: “Meglio in carcere che con mia moglie a casa”. È successo a Seregno, in provincia di Monza e Brianza. Qui un uomo di 41 anni, originario di El Salvador, dopo 5 mesi di arresti domiciliari ha chiamato I carabinieri per farsi portare dietro le sbarre. Il motivo? “Meglio in carcere che a casa con mia moglie”, la motivazione che il 42enne ha dato ai militari .

La bizzarra decisione del detenuto è arrivata a margine dell’ennesima lite con la compagna. La convivenza con la donna era tuttavia problematica: come riferiscono i militari dell’Arma, il 41enne beveva e diventava aggressivo. Il Tribunale di sorveglianza ha quindi accolto la richiesta di sospensione della detenzione domiciliare: per l’uomo si sono riaperte le porte del carcere. E così tutti vissero felici e contenti…

A riportare la notizia è ‘Il Giorno’, secondo cui, i carabinieri che sono intervenuti nell’appartamento per sedare l’ennesimo litigio della coppia, hanno trovato l’uomo in stato di alterazione psicofisica dovuto all’alcol. Davanti a loro, il 41enne ha anche impugnato un coltello per farsi del male.

Monza, condannato rinuncia agli arresti domiciliari: il motivo

Una volta calmato, il salvadoregno ha chiesto di tornare in carcere perché non sopportava più la convivenza. Data la conflittualità presente nella coppia e i comportamenti aggressivi di lui, i carabinieri hanno proposto al Tribunale di sorveglianza la sospensione degli arresti domiciliari, ottenendola. L’uomo è stato quindi condotto in carcere.

Il 41enne stava scontando a casa la pena dopo una condanna in via definitiva per rapina, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali, tutti reati commessi a Milano nel 2013. In totale deve scontare 6 anni, considerate anche altre pene concorrenti. Aveva cominciato a espiarli da marzo, chiedendo la detenzione domiciliare nell’abitazione di Seregno. Una decisione, a posteriori, sbagliata anche per preservare l’incolumità della compagna.

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