Federica Balestrieri: “Mi sono licenziata dalla Rai. Ho detto basta soprattutto per un motivo”. Per 23 anni è stata volto noto della Rai, prima nel programma “Pole Position”, dedicato alla Formula 1, e poi al Tg1, dove si occupava di moda, costume e società. Federica Balestrieri si è licenziata dalla Rai nel 2017, proprio quando la sua carriera era all’apice. Il motivo? Lo ha spiegato la stessa giornalista in una intervista a Fanpage.
“Non volevo più essere schiava del lavoro. Ho detto basta e mi sono licenziata. In fondo che te ne fai dei soldi se non hai tempo per spenderli e sei sempre stressata? Ho avuto l’opportunità di fare il lavoro che sognavo, la giornalista sportiva. Raccontavo la Formula 1, poi per sette anni ho condotto Pole Position, programma di punta della Rai sui motori.
Poi, ho scelto di andare al TG1, per cimentarmi con un altro tipo di giornalismo. Ho parlato di moda, mi sono occupata degli speciali. A un certo punto, ho capito che avevo fatto tutto quello che avrei potuto fare in Rai. Sentivo che se fossi rimasta ancora, avrei perso tempo prezioso. C’era troppo mondo da vedere, troppe cose da fare, mi sentivo legata a un posto fisso, a impegni fissi, a un capo che mi diceva cosa dovevo fare. Ho detto basta e mi sono licenziata. Avevo 47 anni”.
Federica Balestrieri licenziata dalla Rai, una decisione non facile
“Ho pianto delle notti intere, mesi di angoscia. È stato un travaglio psicologico enorme. Ho cercato l’approvazione di mio marito Fabio Parisi. Avevo bisogno che mi dicesse: ‘Sì, fallo, ti starò vicino’. Ma niente, non voleva prendersi questa responsabilità. Era convinto che mi sarei pentita e lo avrei incolpato di avermi consigliato male. Era una scelta senza ritorno. Non ti dico in quanti mi hanno detto che ero pazza. Mio padre si arrabbiò tantissimo.
Ho lasciato perché volevo riappropriarmi della mia vita. Essere libera, rilassata, non più schiava del lavoro. Per cui mi sono detta, rinuncio a tanti soldi ma acquisto un’autonomia per me fondamentale per essere serena. Altrimenti si è degli schiavi, magari di lusso perché guadagni tanto, ma che te ne fai dei soldi, se non hai tempo per spenderli e sei sempre stressato?”.
“Ero conscia che non avrei mai più guadagnato quanto in Rai. Mi ero messa il cuore in pace. Avrei fatto una vita più libera, ma con tante rinunce. All’inizio mi sono dedicata alla Onlus che avevo fondato, Riscatti. Poi, sono partita per l’India da sola, senza un’idea precisa di cosa fare. Avevo una vaga idea di produrre qualcosa.
Ho comprato dei tessuti, li ho portati da un sarto e abbiamo fatto un pantalone, una gonna, una giacca e un vestito. Quattro capi, moltiplicati per cinquanta pezzi in tutto. Quando sono tornata in Italia, ho invitato delle amiche e li ho venduti in un pomeriggio. Ho capito che piacevano e da lì ho dato il via alla mia attività, navigando a vista giorno per giorno. Ho iniziato a vendere i capi nei mercatini, poi è arrivato l’e-commerce“, racconta a Fanpage.
E proprio la vendita online ora le sta dando grandi soddisfazioni
“L’e-commerce ‘Dress more with less’, che ho aperto a settembre 2019, è esploso durante la pandemia. Non riuscivo quasi più a gestire le richieste dei clienti. Potrei vendere i miei capi all’ingrosso. Ho una marea di richieste da tantissime boutique, potrei distribuirli anche negli Stati Uniti. Ho tante opportunità di crescita, ma dico di no a tutti, perché non voglio ricostruire quella gabbia dorata, quella prigione in cui sono un criceto sulla ruota. Lasciare andare anche le cose belle come la fama e il successo, perché spesso hanno un rovescio della medaglia. Hanno un costo in termini di stress e fatica, che dal mio punto di vista non ne vale la pena”, ha concluso.
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