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Modella rapita a Milano, sospetti che sia stata tutta una messinscena

Parla l’avvocato di uno dei rapitori della modella a Milano: “Era tutta una messinscena”

Arriva in aula la vicenda di Chloe Ayling, la modella inglese rapita a Milano e liberata lo scorso agosto che aveva denunciato di essere stata rapita per essere venduta sul web da una misteriosa e probabilmente inesistente organizzazione criminale.

Secondo la versione dell’avvocato di uno dei fratelli accusati, il rapimento non sarebbe mai esistito. Per il legale di Michael Herba, considerato il complice col fratello maggiore in carcere ad Opera, sarebbe tutta una montatura, una trovata pubblicitaria per far circolare il nome della vittima. Il 37enne, sotto processo a Londra, sostiene che rapita e rapitore sarebbero quindi d’accordo.
Il legale ha dichiarato «C’è il vero rischio che tutto il caso sia una farsa. La stessa querelante [Ayling, ndr], sembra si fosse fatta pubblicità in passato sfruttando il fatto che fosse vicina all’attentato terroristico avvenuto sugli Champs Èlysées [lo scorso aprile, ndr]».
Quest’ultimo dettaglio si riferisce al fatto che Ayling si fece effettivamente intervistare il giorno dopo l’attentato da un giornale scandalistico. L’avvocato di Herba, per sostenere la sua teoria, ha poi citato il fatto che Ayling e il suo presunto rapitore erano stati fotografati mentre acquistavano un paio di scarpe in un negozio di Milano, «una situazione molto anomala per un ostaggio». Michal Herba, che è stato fermato dopo un mandato d’arresto internazionale, è accusato di aver collaborato con suo fratello Lukasz e altre persone nel rapimento. Il giudice britannico che si occupa del caso ha detto che le tesi sostenute dall’avvocato di Michal Herba si basano su informazioni circolate sui giornali, e che non provano la teoria della trovata pubblicitaria.

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