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Spettacolo

Haley Bennet pazza della Sicilia: “Io e mia figlia ossessionate da una tradizione siciliana”

Haley Bennet pazza della Sicilia: “Io e mia figlia ossessionate da una tradizione siciliana”. Haley Bennet pazza della Sicilia, la star statunitense del musical capolavoro Cyrano, dal 3 marzo al cinema, si racconta in una intervista a ‘Vanity Fair’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Cosa le manca di più del nostro Paese?
«La granita siciliana artigianale: io e Virginia ne siamo diventate ossessionate perché ne prendevamo quasi una al giorno, che ragazzacce! Prima del lockdown mangiavamo in riva al mare il pescato del giorno e ho ancora nelle narici l’odore della salsedine della spiaggia mescolato a quello del cibo. Per la fine delle riprese abbiamo anche organizzato un party con la troupe, quanto ci siamo divertiti a ballare insieme!».

Conosceva già la Sicilia?
«Avevo già visitato l’Italia, ma la Sicilia mai (non sapevo che vino incredibile mi fossi persa in tutti questi anni). Vorrei anche visitare il nord e Milano, però, perché amo la moda (infatti alla Festa di Roma indossavo abiti Dolce & Gabbana). Ho amici che vivono in un casale in Toscana, con un panorama mozzafiato e una cucina incredibile, che mi ha fatto capire quanto ogni città abbia i propri sapori. Pensa che uno dei primi appuntamenti con Joe si è svolto proprio in Puglia: per il compleanno l’ho portato alla Grotta della poesia nel Salento».

È felice della nomination del costumista italiano di Cyrano?
«Anche se gli unici costumi che non ha realizzato sono quelli per Roxanne, ammiro come sia riuscito a trovare un modo per dialogare con lo stesso linguaggio degli abiti della protagonista. È stata una collaborazione eccezionale: ha messo una cura tale in ogni creazione, persino in quelle meno mondane come le suore. Vedere il guardaroba che ha creato nel film è come guardare un quadro».

Haley Bennet pazza della Sicilia: “Io e mia figlia ossessionate dalla granita”

[…] Che tipo di bambina era?
«Mamma mi leggeva tante favole e io mi ci buttavo a capofitto e se c’era un lupo volevo travestirmi da lupo o comportarmi come lui. E siccome ho sempre amato le fate, mamma una volta mi ha creato un costume con le ali da angelo. Fin da piccola mi piaceva la natura e quindi ero sempre sgargiante nei colori. Sognavo di essere ne Il mago di Oz, come Dorothy. Ancora oggi m’immedesimo nei film con maghi, principesse e personaggi fantastici».

Dividere il set con il proprio compagno non rischia di diventare un po’ troppo?
«Non per me. Amo Joe come artista, ha una visione incredibile, lo ammiro al punto da aver sempre voluto lavorare con lui e considero un privilegio dividere il set con un regista del suo calibro. Insieme facciamo in modo che funzioni al lavoro come nel privato».

[…] Prima diceva di essere orgogliosa della candidatura agli Oscar per i costumi. L’ha sfiorata l’idea di finire in shortlist come migliore attrice?
«Il solo pensiero che potesse accadere mi toglieva il fiato, come dice una delle canzoni del film. Per me fare l’attrice è qualcosa di personale e intimo, quindi ovviamente riguarda anche la sfera dei desideri».

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