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Salute

Farmaco contro la menopausa porta gravi problemi epatici: l’allarme dell’Aifa

Farmaco contro la menopausa porta gravi problemi epatici: l’allarme dell’Aifa. Un farmaco contro la menopausa porta gravi problemi epatici, a lanciare l’allarme è l’agenzia italiana del farmaco attraverso una nota pubblicata sul proprio sito, che avverte di alcuni “gravi problemi epatici” associati all’uso di Veoza (fezolinetant), un farmaco prescritto alle donne per gestire i sintomi della menopausa, come le vampate di calore.

L’Agenzia Italiana del Farmaco raccomanda che, prima di iniziare il trattamento con fezolinetant, siano effettuati test di funzionalità epatica (Lft). Inoltre, durante i primi tre mesi di terapia, tali test devono essere eseguiti mensilmente, mentre successivamente la loro frequenza sarà determinata dal giudizio del medico.

È obbligatorio effettuare i Lft anche qualora insorgano sintomi che possano indicare un danno epatico. In presenza di anomalie nei valori delle transaminasi o della bilirubina totale, o qualora i pazienti sviluppino segni evidenti di compromissione epatica, il trattamento deve essere immediatamente sospeso.

Il rischio incide sul bilancio tra benefici e rischi del farmaco

L’Aifa sottolinea l’importanza di informare i pazienti affinché prestino attenzione a eventuali sintomi che potrebbero suggerire un danno al fegato, tra cui stanchezza, prurito, ittero, urine scure, feci chiare, nausea, vomito, perdita di appetito e dolore addominale. In presenza di tali manifestazioni, è fondamentale consultare tempestivamente un medico.

Poiché Veoza è destinato a donne in buona salute, il rischio di danni epatici gravi potrebbe incidere significativamente sul bilancio tra benefici e rischi del farmaco. Per questo motivo, l’uso di Veoza deve essere evitato nelle donne con un rischio elevato di danno epatico, e risulta cruciale individuare precocemente eventuali segnali di compromissione della funzionalità epatica.

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