Sniffa cocaina mentre opera un paziente in sala operatoria: medico scoperto e arrestato. Un uomo di 39 anni, urologo e chirurgo, sniffa cocaina mentre opera un paziente in sala operatoria ma viene scoperto e arrestato. È successo nello Stato americano del Texas, dove il medico è stato sorpreso ad utilizzare droghe durante interventi chirurgici, sollevando gravi dubbi sulla sua condotta professionale e personale.
Secondo quanto riportato dal Texas Medical Board, il 39enbe è sospettato di essersi presentato alterato durante diverse operazioni nell’agosto e nel settembre del 2024. Tra gli episodi citati, vi è una biopsia alla prostata e un intervento in cui sarebbe stato presente solo negli ultimi minuti della procedura, nonostante fosse il medico curante.
A seguito di queste accuse, il 6 settembre 2024, la sua licenza è stata sospesa e gli è stato richiesto di sottoporsi a test antidroga, che hanno confermato la presenza di cocaina, consumata anche nel mese di ottobre. Le sue problematiche non si limitano alla sfera professionale.
I precedenti
Il medico ha un procedimento penale in corso per un’accusa di aggressione contro un’ex fidanzata risalente al marzo 2023. Secondo i documenti giudiziari, avrebbe spinto la donna, provocandole la caduta e ferite tra cui lividi e una scheggiatura dentale. Inoltre, il medico ha un passato di arresti per guida in stato di ebbrezza, avvenuti rispettivamente nel 2007 e nel 2017.
La situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che, nonostante la sospensione della licenza e il licenziamento dall’ospedale dove operava, potrebbe ancora avere la possibilità di riottenere il permesso di esercitare. Il Texas Medical Board ha dichiarato che la sospensione è temporanea e che il medico potrebbe tornare in attività qualora dimostrasse di essersi riabilitato.
Tuttavia, il consiglio ha anche evidenziato che il suo ritorno in sala operatoria rappresenta attualmente una minaccia per il benessere pubblico. L’intera vicenda solleva interrogativi sul controllo e sulla gestione della condotta dei professionisti sanitari, evidenziando l’importanza di salvaguardare la sicurezza dei pazienti in situazioni di tale gravità.
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