Usa, due detenuti rinunciano alla grazia concessa da Biden e restano nel braccio della morte: i motivi. Negli Stati Uniti due detenuti rinunciano alla grazia concessa dell’ormai ex presidente Joe Biden e restano nel braccio della morte. Shannon Agofsky e Len Davis avrebbero potuto evitare l’esecuzione capitale. Tuttavia, entrambi si sono opposti alla commutazione della loro condanna a morte in ergastolo senza condizionale, presentando mozioni di emergenza al tribunale federale del distretto meridionale dell’Indiana.
Siccome entrambi dichiarano di essere innocenti, la loro opposizione si basa sul fatto che questa commutazione potrebbe svantaggiarli nei procedimenti di appello, poiché i casi di pena di morte ricevono controlli più rigorosi rispetto agli appelli contro l’ergastolo.
Agofsky, condannato a morte nel 2004 per l’omicidio di un compagno di cella, stava già scontando una condanna all’ergastolo per un altro omicidio e rapina avvenuti nel 1989. Ha sottolineato che non ha mai richiesto né accettato la commutazione e ritiene che questa decisione lo privi di una revisione approfondita dei suoi appelli, compromettendo il diritto a un equo processo.
La decisione per 37 detenuti condannati a morte
Davis, un ex agente di polizia di New Orleans, è stato condannato per aver commissionato l’omicidio di Kim Groves nel 1994, dopo che quest’ultima aveva sporto denuncia contro di lui. Anche lui sostiene la propria innocenza e si oppone alla commutazione per motivi simili a quelli di Agofsky.
Secondo una sentenza della Corte Suprema del 1927, il consenso del condannato non è necessario per la concessione di grazia o indulto da parte del presidente. Tuttavia, i detenuti contestano la misura, ritenendola lesiva dei loro diritti legali. La clemenza di Biden, che ha commutato le condanne a morte di 37 detenuti, è parte di un’iniziativa più ampia volta a ridurre l’uso della pena capitale negli Stati Uniti.
Il caso evidenzia le complessità legali e morali legate alla commutazione delle condanne, in particolare quando i detenuti preferiscono rimanere nel braccio della morte per beneficiare di una maggiore tutela legale durante gli appelli.
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