Amanda Seyfried: “Long Bright River? Ho accettato per un motivo. Mamma mia! 3 ci sarà e anch’io”. Amanda Seyfried su Long Bright River l’attrice, cantante e modella statunitense, 39 anni, è la protagonista della serie in cui interpreta Mickey, una poliziotta. Ne parla in una intervista a ‘Io Donna’ della quale vi proponiamo alcuni passaggi.
L’attrice ha spiegato di aver scelto il ruolo di una poliziotta in quanto questo desiderio risale a quando aveva quindici anni: “Volevo interpretare una poliziotta fin da quando avevo quindici anni, e proprio una che pattuglia le strade, non una detective da scrivania. Poi morivo dalla voglia di indossare l’uniforme. Ci tengo che nella serie si veda che esistono poliziotti buoni ma anche cattivi, e che c’è corruzione anche nel corpo di polizia“.
Inoltre, l’attrice si dice “contenta che sia ambientata a Philadelphia, il capoluogo dello Stato dove sono nata e cresciuta: mi ha fatto sentire più vicina alla mia famiglia di origine. Infine, mi piaceva l’idea di raccontare una professionista in gamba che è anche una madre presente: è un ruolo che conosco bene, da quando sono diventata mamma di Nina e di Thomas, che adesso ha cinque anni”.
Amanda Seyfried: “Long Bright River? Ho accettato per un motivo”
Alla domanda sul contrasto tra questo ruolo più cupo e quelli precedenti, più leggeri, l’attrice ha risposto che anche lei ha un lato oscuro: “Ma anche io ho il mio lato oscuro, oltre al fatto che ho conosciuto persone come Mickey, e ho letto libri e visto film in cui la ‘parte oscura’ era abbondantemente esplorata. Il mestiere di attrice mi ha permesso di conoscere realtà molto lontane dalla mia, ed è come aver sperimentato cento vite. Ma ho anche imparato a tenere separati il lavoro di immedesimazione con un personaggio dalla mia sfera privata, perché so di dover rimanere sempre emotivamente accessibile per i miei bambini”.
L’attrice ha poi condiviso le difficoltà di conciliare carriera e famiglia, spiegando come riesca a gestire entrambe le sfere della sua vita: “Ogni volta è un gioco a incastro, ma ho sviluppato una tecnica: non giro film che richiedano di trasferirmi a più di due ore di distanza dalla mia famiglia. Per fortuna posso contare sull’aiuto di mio marito (l’attore americano Thomas Christian Sadoski, ndr), di mia madre che vive insieme a noi e di una baby sitter, ma per i bambini la mamma resta la mamma”.
“L’estate scorsa, quando ho girato a Budapest, ho portato con me tutta la famiglia, compreso il cane. Ma durante l’anno scolastico non è possibile, e subentra il ‘piano due ore’, con qualche trucco per far sentire ai miei figli che penso sempre a loro: ad esempio costruisco con Nina un calendario di quanti giorni mancano al mio rientro e le chiedo di farmi trovare un suo disegno all’arrivo, perché disegnare le piace tanto. Per me, però, è importante anche mostrare ai bambini quanto ami il mio lavoro: non voglio che pensino che sia solo qualcosa che ci tiene lontani”.
Amanda Seyfried: “Mua figlia? C’è un solo modo per prepararla alle pressioni”
Riguardo al tema delle pressioni sociali che le ragazze affrontano, l’attrice ha raccontato come intende preparare sua figlia Nina: “L’unico modo è garantirle lo spazio per esprimere apertamente le sue emozioni e farle sapere che con me e suo padre può parlare di qualsiasi cosa. Oggi anche a scuola in America si insegna a mettere dei paletti: un ‘no’ quando qualcosa ci mette a disagio è la risposta più onesta e diretta, e aiuta tutti ad avere chiara la situazione. Non ci si può preoccupare troppo che esternare i propri sentimenti possa ferire quelli degli altri: il che non vuol dire fregarsene, perché la gentilezza e il rispetto restano la prima cosa, vuol dire non lasciarsi passare sopra da un bulldozer. Questo non eviterà a Nina di ritrovarsi in futuro con il cuore spezzato da qualche amica o qualche ragazzo: ma la sua capacità di dire no senza sentirsi in colpa sarà il suo superpotere”.
Passando al tema della parità di genere nell’industria cinematografica, l’attrice ha evidenziato come ci siano stati dei progressi, ma anche delle difficoltà persistenti: “Stiamo viaggiando verso una maggiore parità, ma ogni volta che devo negoziare un contratto mi domando se un uomo faccia la stessa fatica, e la risposta è no. Però oggi ci sono organizzazioni che sostengono le donne nel cinema, mentre quando sono arrivata a Hollywood da adolescente non esisteva alcuna rete di protezione. All’epoca ho cercato di accontentare tutti e sono stata usata in ogni maniera possibile, e più volte asfaltata. Oggi c’è un sostegno maggiore per le giovani attrici, e per le donne in generale. Qualche volta i movimenti che sostengono l’affermazione femminile esagerano, ma credo che si debba andare un po’ oltre per poi trovare la giusta misura nel costruire uno spazio sicuro per tutte”.
Amanda Seyfried: “Mamma mia! 3 ci sarà e anch’io”
Riguardo all’immagine femminile sullo schermo, l’attrice ha offerto un esempio personale: “In parte. Le faccio un esempio: la migliore amica di mia figlia ha sei anni, e l’altro giorno uscendo da un cinema ha detto: ‘Voglio essere magra come le attrici del film’. Ora, io sono sempre stata minuta, come mia madre e mio padre, ma mi spaventa che qualche bambina, vedendomi sullo schermo, mi prenda a modello e magari smetta di mangiare, perché io non mi nego niente a tavola, anche se cerco di seguire un’alimentazione sana. A Hollywood, invece, vedi ovunque donne magrissime che cercano di essere ancora più magre: è una malattia, e un pessimo esempio da offrire”.
Infine, parlando del possibile terzo capitolo di ‘Mamma Mia!’, l’attrice ha confermato il suo entusiasmo: “Le risposte sono: sì e sì. Non perché la produzione me l’abbia proposto, ma perché farò tutto il possibile perché succeda: lo scriva, mi raccomando!”.
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