Myrta Merlino: “I miei genitori non volevano Tardelli. Massaggi ai piedi dai sottoposti? Solo pettegolezzi messi in giro da un mio ex assistente”. Myrta Merlino sui genitori che non volevano Tardelli, la voce sui massaggi ai piedi dai sottoposti, e non solo, la conduttrice e giornalista napoletana, 55 anni, si racconta in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Figlia del francesista Giuseppe Merlino e della direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Pechino, Annamaria Palermo, la giornalista ha avuto genitori “impegnativi”, come lei stessa li definisce. «Uh. Quando ho cominciato a lavorare con Minoli erano quasi rattristati. “Ma sei sicura? Una ragazza perbene come te, colta, in televisione?”. Dopo, mia madre si è appassionata, mi faceva critiche e complimenti, se piacevo a lei ero sicura di essere andata bene», racconta.
In contrasto con le aspettative familiari, da ragazza sognava di diventare una campionessa di sport. «I miei erano fissati con la danza, io non la potevo soffrire, mi piacevano la corsa, il salto in alto. Per loro, una perdita di tempo. Quando mi sono fidanzata con Tardelli, non furono contenti. “Un calciatore? Come mai? Che cosa avrete da dirvi?”. Avevano tutti i pregiudizi degli intellettuali di sinistra. Però a casa si parlava di tutto, con passione, dando vita a grandi dibattiti familiari. Vivevano da separati in casa, con il salotto in comune». Con il tempo, però, Marco Tardelli conquistò i suoi genitori. «Prima di morire, mamma mi ha detto: “Ti lascio in buone mani”».
Myrta Merlino: “Non sono una che mette da parte i rapporti umani”
Determinata e tenace, spiega: «Non mollo mai, questo sì. Però tengo sempre a mente che con questo lavoro non salviamo vite. Non sono una che mette da parte i rapporti umani. I miei figli, gli amici, il mio compagno vengono prima». Tuttavia, all’inizio della carriera, bella e bionda, ha dovuto affrontare i pregiudizi per farsi prendere sul serio. «Ho cominciato occupandomi di economia, da ragazza, in un ambiente allora molto maschile. Mi vestivo da vecchia, con il tailleur e le camicette col fiocco. Spesso, quando mi presentavo, restavano stupiti. “Ma che è lei la giornalista?”».
Tra gli episodi più significativi, ricorda il rapporto con Massimo D’Alema: «Lavoravo con Friedman, mi occupavo delle interviste. Anche in quel caso dissi: “Vado io”. Alan non era d’accordo, preoccupato di come trattava i giornalisti. “Impossibbl” (lo imita). Figurati come reagire lui se vedere te che arivi”. D’Alema era talmente dispettoso che invece scelse me: “Va benissimo la dottoressa”». Sottolinea poi quanto abbia dovuto impegnarsi per emergere: «Per riuscire a prendermi un po’ di luce mi sono dovuta impegnare molto. Nella vita non ho avuto nessun colpo di culo. Solo Tardelli».
Con Alan Friedman il rapporto professionale fu significativo: «Per me era un mito. Andai tutta tremebonda. Disse: “Tu sei una principessa napoletana, io un ebreo newyorkese”. Se parlo con lui, prendo anch’io l’accento di Ollio». Passando poi all’esperienza televisiva con Minoli, ricorda: «Per me Mixer era “il” programma”. In adorazione per Minoli, ho fatto pazzie per lavorare con lui. Andai via da Napoli con due bimbi piccoli. Guadagnavo meno di quello che mi costava la babysitter».
Myrta Merlino: “I miei genitori non volevano Tardelli”
Il rigore del lavoro si accompagnava alle strigliate quotidiane di Minoli, alcune delle quali difficili da dimenticare. «Voleva mandarmi negli Usa a seguire le elezioni Gore-Bush. Restai con i bambini, me l’ha sempre rimproverato. Ho molto amato mia madre, però a noi tre figli ci ha lasciati soli per lunghi periodi. E quel dolore di non averla accanto lo porto ancora con me».
Il rapporto con la nonna Maria, invece, rappresentò un rifugio d’affetto. «La mamma di papà. La adoravo, mi ha cresciuto. Per darle un’idea di che tipo era mia madre: fu arrestata durante i disordini del ‘68 parigino con me nella pancia. Nonna invece mi metteva i vestitini, mi friggeva le pizzelle».
Approdata a ‘Pomeriggio Cinque’, ha dovuto affrontare molte critiche iniziali. «Una sfida difficile. Ne sentivo il peso ma ho le spalle larghe. Con il tempo abbiamo costruito un programma forte, una narrazione nuova». Il suo carattere esigente e irruento si è fatto notare anche tra i collaboratori. «Sono esigente, è vero. E anche iraconda. Se nei momenti concitati della diretta tu che dovresti aiutarmi non sei pronto, non mi rispondi in fretta, non mi passi il foglio che ti ho chiesto, mi arrabbio, perdo la pazienza, è il mio difetto». Tuttavia, precisa: «Sono una buona. Dimentico tutto. Non cerco vendette. Come dice Tardelli, quello che succede in campo resta in campo. Vale anche per me. Apprezzo chi mi tiene testa, non amo gli yes man».
Myrta Merlino: “lMassaggi ai piedi dai sottoposti? Solo pettegolezzi messi in giro da un mio ex assistente”
Smentisce infine i pettegolezzi sul suo conto: «Hanno scritto che si faceva massaggiare i piedi dai suoi sottoposti e che lanciavo spazzole dalle scale. Pettegolezzi messi in giro da un mio ex assistente di studio. Lavorava male, con lui ebbi una lite, il comitato di redazione scrisse un comunicato contro di me che fu mandato ai giornali. Piccoli rancori. Ora ho Fabrizio, lo porto in palmo di mano».
Sulla possibilità di non essere confermata per l’anno prossimo, dichiara: «Mah. Delogu e Crippa di Mediaset mi ripetono: “Per noi sei un’istituzione”. Dall’azienda ricevo grandi attestati di stima. Ma sa come va. Mi siedo un momento qui fuori dagli studi al Palatino, qualcuno mi fotografa e racconta: “La Merlino è pronta per la panchina”». Quanto alle ferie, conclude: «Sono mancata per la laurea di mia figlia. E lo rivendico. Sono umana. La tv ti dà tanto, però ti toglie pezzi di vita, alla mia età è giusto riprendersi qualche spazio per sé».
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