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Spruzza detersivo per i piatti nella bocca del suo bambino in un video: mamma identificata e arrestata

Spruzza detersivo per i piatti nella bocca del suo bambino in un video: mamma identificata e arrestata. Una giovane mamma spruzza detersivo per i piatti nella bocca del suo bambino e appare in un video. Per questo motivo la 20enne è stata arrestata e accusata di violenza domestica.

Cloe Workman, questo il nome della protagonista della vicenda, è stata arrestata lo scorso giovedì, 28 dicembre, e accusata di due reati gravi: uno per messa in pericolo di un bambino e l’altro per violenza domestica. Secondo i verbali del tribunale ottenuti da WKRC, un’affiliata locale della CBS, e ripresi dal sito Law&Crime.Com, la 20enne avrebbe registrato un video in cui si vede sputare in faccia al suo bambino e spingerlo giù per la testa.

Inoltre, nel filmato spruzzi “detersivo per i piatti” nella bocca del bambino. WKRC ha riferito che il video è stato inviato al padre del bambino e successivamente è diventato virale. Il presunto incidente è avvenuto lunedì 25 dicembre nello Stato americano dell’Ohio. Il giorno seguente è stata presentata una denuncia dopo che diverse persone, avendo visto il video, hanno richiesto l’arresto di Workman, secondo il ‘Cincinnati Enquirer’.

Le indagini

Il filmato ha spinto il Dipartimento di Polizia di Loveland e i Servizi di Protezione dell’Infanzia ad avviare un’indagine. Inizialmente, Workman è stata accusata di messa in pericolo di un bambino, e mercoledì è stata aggiunta l’accusa di violenza domestica per lo stesso incidente.

Il bambino, che ha poco più di un anno, è stato segnalato come sano e salvo ed è stato affidato ai nonni. Lo zio, fratello del padre, ha avviato una raccolta fondi su GoFundMe per aiutare il padre ad assumere un avvocato e ottenere la custodia.

La donna è stata arrestata e trasferita nella prigione della contea di Hamilton, prima di essere rilasciata su sua stessa parola. È comparsa in tribunale venerdì, dove un giudice le ha ordinato di indossare un dispositivo di monitoraggio 24 ore su 24 e di rimanere agli arresti domiciliari fino alla prossima udienza, fissata per il 6 gennaio.

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