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Simone Cristicchi: “Tony Effe? Ero preoccupato anch’io per i miei figli, poi ho capito una cosa”

Simone Cristicchi: “Tony Effe? Ero preoccupato anch’io per i miei figli, poi ho capito una cosa”. Simone Cristicchi su Tony Effe e la polemica del concerto di Capodanno a Roma, con l’amministrazione capitolina che prima ha invitato il rapper, poi ha fatto dietrofront per alcuni testi, sollevando un vespaio di polemiche. Il cantautore romano, 48 anni, dice la sua in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’, della quale vi proponiamo alcuni passaggi.

La vicenda ha suscitato diverse riflessioni, soprattutto per il modo in cui le istituzioni hanno gestito la situazione. «Mi stupisce la superficialità delle istituzioni: l’hanno invitato perché volevano cavalcare l’onda, il primo posto in classifica, ma probabilmente non avevano mai ascoltato neanche una sua canzone», osserva.

Pur non essendo un suo grande ascoltatore, l’artista riconosce l’influenza del rapper, soprattutto tra i giovani. «Non tanto, ma lo ascoltano di sicuro i miei figli di 13 e 16 anni. Per loro è un ribelle, così come per me lo erano i Nirvana nella mia gioventù, al netto delle ovvie differenze. All’inizio ero un po’ preoccupato…»

La preoccupazione iniziale era legata ai messaggi che potevano arrivare ai più giovani. «Ovviamente per i messaggi che poteva veicolare. Ma la verità è che loro ascoltano lui, come ascoltano altri: non necessariamente vi è spirito di emulazione per il solo fatto di avere questo o quel rapper nella propria playlist. E poi i drammi veri sono altri…».

Simone Cristicchi: “Tony Effe? Ero preoccupato anch’io poi ho capito una cosa”

Secondo lui, i problemi più gravi sono ben lontani da quelli sollevati in questa vicenda. «La gente che non arriva a fine mese, le morti sul lavoro, le guerre che non finiscono mai. Come del resto la volgarità è altra, quella che vedo in certa tv spazzatura».

A chi sostiene che il rapper non dovrebbe cantare con lui a Sanremo, risponde con fermezza. «Ma quando mai, Sanremo accoglie tutti. Ma poi quest’anno c’è lui, ma ci sono anch’io, Brunori Sas, Willie Peyote, Lucio Corsi. Si parla solo dei rapper, ma mai ci sono stati tanti cantautori come quest’anno. E poi vale sempre il detto di Totò…».

Ricorda infatti un consiglio semplice e sempre valido: «“Non ti piace? E tu non lo guardare”: abbiamo sempre la possibilità di scegliere, quello che vale e quello che no. Di sicuro la via della censura (ex post o meno) è sempre sbagliata. Io lo so bene».

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