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Vanessa Scalera: “Diamanti? Ho fatto una figuraccia al primo ciak. Ogni volta che apro Instagram penso di doverlo chiudere subito. Poi…”

Vanessa Scalera: “Diamanti? Ho fatto una figuraccia al primo ciak. Ogni volta che apro Instagram penso di doverlo chiudere subito. Poi…”. Vanessa Scalera su Diamanti, e non solo, l’attrice pugliese, 47 anni, parla del suo personaggio nel film di Ferzan Ozpetek in una intervista a ‘Vanità Fair’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

L’incontro a casa di Ozpetek, inizialmente previsto per durare una ventina di minuti, si trasforma in un lungo pomeriggio. “Sono diventate tre ore. Ho bevuto quattro gin tonic e fumato una sigaretta dietro l’altra: sto tentando di ridurle, Ferzan ha smesso. Io sono levantina, di Brindisi, lui è il più levantino di tutti: mamma li turchi!”. Durante la conversazione, Özpetek le illustra il personaggio che dovrà interpretare, Bianca Vega, suscitando in lei un’immediata fascinazione. Nel frattempo, tra risate e scherzi, continuano ad arrivare persone. A un certo punto si presenta anche Paola Minaccioni, e Özpetek commenta ironicamente: “Vanessa t’ha fregato il ruolo”. Ovviamente, non era vero.

Bianca Vega è una costumista premio Oscar che, negli anni Settanta, si rivolge alla sartoria romana Canova, gestita dalle sorelle Alberta (Luisa Ranieri) e Gabriella (Jasmine Trinca). “Siamo negli anni ’70, in piena grandeur del cinema italiano, quando c’era il tempo e c’erano i soldi per gli abiti di scena, quando chi li realizzava era celebrato ovunque: Piero Tosi, Danilo Donati, Gabriella Pescucci, Milena Canonero… Nel mio personaggio convivono proprio loro”. Özpetek, che ha conosciuto molti di questi grandi artisti, ammira l’ossessione per le stoffe e l’inventiva nell’uso di materiali alternativi, come plastica o carta delle caramelle, che ha voluto trasmettere anche nel film.

Vanessa Scalera: “Diamanti? Ho fatto una figuraccia al primo ciak”

Il progetto, intitolato Diamanti, celebra la forza delle donne, le cui storie si intrecciano sullo sfondo della sartoria. Geppi Cucciari, in una scena, improvvisa l’espressione “vaginodromo”, suscitando grande ilarità sul set. “Abbiamo riso molto, soprattutto durante le pause pranzo. Credo di non essermi mai divertita tanto su un set. Nonostante non sia partito benissimo”. L’attrice ricorda il primo ciak, una scena ponte tra il suo personaggio e quelli di Jasmine Trinca e Luisa Ranieri. Era un momento per prendere le misure tra colleghe, ma la tensione era palpabile. Özpetek non esitò a intervenire con schiettezza: “Sembrate tre comari. Non si recita così!”. Una figuraccia che l’attrice definisce il suo “battesimo”, un episodio che ricorda con un misto di imbarazzo e tenerezza.

La passione per il palcoscenico ha radici lontane. Scalera racconta di essere cresciuta in un paesino, Latiano, dove il tempo scorreva lentamente. A quattro anni iniziò a frequentare l’unica scuola di danza e si innamorò del palcoscenico durante il primo saggio. “Non ho storie drammatiche di litigate o rapporti interrotti. I miei genitori, pur preoccupati, mi hanno sostenuta. In silenzio mi hanno detto: ‘Se è quello che desideri, fallo’”. Tuttavia, la gavetta non è stata semplice. Il periodo più intenso coincide con il lavoro all’Argot, dove, con Francesco Frangipane e Filippo Gili, riuscì a lasciare il segno nell’ambiente teatrale romano. Il teatro è stato il suo primo amore, ma alla fine il cinema l’ha conquistata.

Vanessa Scalera: “Ogni volta che apro Instagram penso di doverlo chiudere subito. Poi…”

Sul rapporto con la propria immagine, Scalera confessa un’ambiguità: “Il corpo e il viso stanno inesorabilmente cambiando. Sono orfana dei primi piani che non ho avuto quando ero più giovane. Preferisco trasformarmi e non appartenere a nessuna immagine precostituita. Non mi voglio appartenere”. Le donne che interpreta condividono una caratteristica fondamentale: “Sono storte e lontane dai cliché”. Tuttavia, nota come il cinema sembri ancora restio a raccontare storie femminili, lasciando questo compito principalmente alle serie, grazie alla spinta delle piattaforme di streaming.

Anche come cittadina, Scalera non rinuncia a esprimere le proprie convinzioni. “Il fatto di essere un’artista non dà più valore alla mia parola. Io continuo e continuerò ad avere un forte spirito civile”. Non nasconde critiche a scelte politiche come quelle di Matteo Salvini, riaffermando il suo impegno sociale fin da giovanissima. Allo stesso modo, il rapporto con i social è vissuto con ambivalenza. Scalera si definisce vanitosa ma allo stesso tempo imbarazzata dall’autocompiacimento. “Ogni volta che apro Instagram penso di doverlo chiudere subito. Poi leggo i complimenti e godo. È una forma di vanità a cui non riesco a rinunciare. La odio e mi chiedo: ‘Vane’, hai davvero bisogno di questa roba?’”.

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