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Cronaca

A 2 anni va da sola in bagno all’asilo e cade nello scarico: salvata dal liquami dopo più di un’ora

A 2 anni va da sola in bagno all’asilo e cade nello scarico: salvata dal liquami dopo più di un’ora. Una bambina di soli 2 anni va da sola in bagno all’asilo e cade nello scarico dove rimane per oltre un’ora tra i liquami prima che qualcuno se ne rendesse conto. È successo in un asilo nido a Prosper, vicino Dallas, nello Stato americano del Texas. I genitori della piccola hanno deciso di fare causa alla scuola.

Come riporta il sito Law&Crime.Com, la bimba è caduta in uno scarico profondo circa 2 metri pieno di materia fecale, rimanendo intrappolata per un’ora. L’incidente è avvenuto il 1° novembre mentre la bambina, identificata come AB, giocava nel parco dell’asilo. Il coperchio dello scarico, su cui era scritto un avvertimento di pericolo, si è ribaltato o era stato mal posizionato, lasciandola intrappolata.

Secondo la denuncia, gli insegnanti non si sono accorti della sua assenza e hanno portato gli altri bambini all’interno. Un’e-mail automatica ha segnalato che la bambina era stata fatta uscire dall’aula, ma quando il padre ha contattato l’asilo, la proprietaria ha minimizzato l’accaduto, assicurando che la figlia era presente. Solo dopo l’arrivo della madre i dipendenti hanno realizzato che la bambina era scomparsa.

Trovata nello scarico

AB è stata trovata nello scarico dopo che un’insegnante ha sentito le sue urla. Nonostante fosse tremolante e fredda, l’asilo non ha chiamato i servizi medici d’emergenza. I genitori l’hanno portata in ospedale, dove è stata curata. Successive indagini hanno mostrato che la bambina era rimasta nello scarico per quasi un’ora, contrariamente a quanto inizialmente affermato dai dipendenti, che parlavano di soli 5-10 minuti.

La denuncia accusa l’asilo di negligenza per non aver adeguatamente formato il personale, mancato di proteggere lo scarico e omesso di intervenire tempestivamente. La proprietaria è anche accusata di aver fornito informazioni fuorvianti ai genitori nel tentativo di minimizzare le responsabilità. Dopo l’incidente, è stata installata una recinzione attorno allo scarico. I genitori chiedono un risarcimento per i danni fisici e psicologici subiti dalla figlia, che è stata trovata coperta di escrementi e in condizioni critiche.

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