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Criature, Giuseppe Pirozzi e Maria Esposito: “Anche noi abbiamo conosciuto un Mimmo”

Criature, Giuseppe Pirozzi e Maria Esposito: “Anche noi abbiamo conosciuto un Mimmo”. Criature, Giuseppe Pirozzi e Maria Esposito sono tra i protagonisti del film diretto da Cécile Allegra nelle sale dal 5 dicembre, ne parlano in una intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Parliamo dei personaggi che interpretate: Salvatore e Margherita.
Giuseppe: «Salvatore è un ragazzo che cresce in un contesto familiare che lo fa stare male. La sua sembra una strada segnata, senza possibilità né speranze, finché non incontra Mimmo che adora come fosse suo padre».
Maria: «Margherita un po’ mi assomiglia perché anche io a 13 anni lavoravo, facevo l’estetista mentre andavo ancora a scuola. Io, però, lo facevo perché mia madre mi ha sempre esortato a imparare un mestiere, lei lavora perché è costretta a farlo finché non incontra Mimmo che le dà il coraggio di ribellarsi».

Voi che rapporto avete o avete avuto con la scuola?
Giuseppe: «Quest’anno sto frequentando un istituto privato per recuperare l’anno che ho perso. Mi piace studiare ma non credo di proseguire dopo la maturità, voglio focalizzarmi sul mio lavoro come attore che è quello che volevo fare fin da bambino».
Maria: «Anche a me piaceva studiare, soprattutto la storia».

Criature, Giuseppe Pirozzi e Maria Esposito a Tv Sorrisi e Canzoni

Avete mai incontrato un professore come Mimmo?
Giuseppe: «Il mio Mimmo sono stati i miei genitori. Mi hanno sempre seguito, insegnandomi come fosse giusto e cosa fosse sbagliato. Sono cresciuto bene, al contrario dei ragazzi di “Criature”»
Maria: «Io sono cresciuta nei Quartieri Spagnoli, a Napoli, e Mimmo mi fa venire in mente un’assistente sociale che aiutava i ragazzi del quartiere che prendevano strade sbagliate».

Nel film Ciro, uno dei ragazzi seguiti da Mimmo, gli dice: “Che ci torno a fare a casa? Non mi aspetta nessuno”.
Giuseppe: «Quella frase mi ha colpito perché pronunciata da un ragazzino così giovane. La solitudine è il malessere che opprime alcuni fin da quando sono piccoli. Per questo io mi considero fortunato: ho avuto sempre accanto i miei genitori che mi hanno permesso di crescere sereno».
Maria: «Che strada può prendere un ragazzino che viene lasciato solo? La colpa di certi errori è sempre della famiglia».

Siete entrambi nati e cresciuti a Napoli, una città di cui cinema e televisione danno spesso un’immagine negativa.
Giuseppe: «Molti ci discriminano perché siamo del Sud ma io penso che il bene e il male siano ovunque e, soprattutto, che bisogna vedere sempre le cose belle, senza pregiudizi. È giusto che il cinema e la televisione raccontino quello che succede ma devono dare anche un messaggio positivo. “Criature” lo fa così come lo fa “Mare fuori”».
Maria: «L’immagine negativa che ne danno mi dà un po’ fastidio perché Napoli è molto di più. In tutte le grandi città ci sono cose belle e cose brutte e io amo Napoli, ci vivrò per sempre».

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