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La tradizione dell’Albero di Natale: le origini e perché è anche un simbolo cristiano

La tradizione dell’Albero di Natale

Compaiono già alle finestre le prime luci di Natale ad addobbare le nostre case. Gli occhi sono affascinati dalla allegria dei colori intermittenti che provengono dai balconi e siamo rapiti in particolare dagli alberi di Natale che si intravedono nelle abitazioni.

La tradizione vorrebbe che l’albero fosse addobbato l’8 Dicembre, in occasione della festività dell’Immacolata Concezione ma ogni anno, già in concomitanza col Thanksgiving Day americano, i più appassionati anticipano questa antica usanza.

L’origine dell’albero di Natale risale all’antica tradizione celtica, quando i sacerdoti lo consideravano simbolo di vita e lo celebravano in diverse cerimonie religiose. Essendo un albero sempreverde, in concomitanza dell’inverno gli abeti venivano decorati con campane, nastri, fiaccole e piccoli oggetti votivi allo scopo di ottenere il favore degli spiriti. Anche gli antichi romani erano soliti regalare piante sempreverdi come simbolo di buona fortuna, mentre i vichinghi tagliavano gli abeti e, una volta portati a casa, li decoravano con frutti in attesa della primavera.

È errata concezione generale che l’albero di Natale non sia tradizione della religione cristiana, mentre lo sia esclusivamente la rappresentazione della Natività di Gesù. In realtà già nell’epoca medievale i cristiani durante la notte di Natale davanti ai portoni delle chiese, mettevano in scena la storia del peccato originale nel Paradiso, che prevede l’albero delle mele al centro. Poiché in inverno è difficile trovare un Melo in fiore, i cristiani erano soliti utilizzare come simbolo una pianta sempreverde, in particolare l’abete.

La prima ‘apparizione’ nel 1611

Ecco riapparire dunque il vero significato cristiano del simbolo per eccellenza del Natale: l’albero della vita si trova al centro dell’Eden e rappresenta il Cristo, vera vita che libera l’uomo dal peccato.

Nel 1978 l’allora cardinale Ratzinger scriveva che quasi tutte le usanze natalizie derivano dalla sacra scrittura e che adornare gli alberi in tempo di Natale significa rappresentare il Signore presente tra noi, così come i nostri antenati credevano e facevano.

Il primo Abete così come noi lo conosciamo, il tedesco Tannenbaum, fu utilizzato nel 1611 dalla duchessa di Brieg che nel suo castello già ampiamente decorato decise che fosse portato in una delle sale un Abete prelevato dal giardino per rallegrare e completare l’addobbo natalizio.

Oggi non riusciamo a fare a meno di questo simbolo che porta calore, allegria e buonumore a grandi e piccini. Sia esso vero, o ecologico, riesce sempre a strappare un sorriso ed un pensiero felice in tutti quelli che lo osservano. Ma fate attenzione: se ne acquistate uno vero assicuratevi che abbia le radici e che possa essere ripiantato poiché, passate le feste, la nostra responsabilità verso l’Albero della Vita non può cessare.

Marcella Selo

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Marcella Selo

Diplomata al conservatorio in canto lirico, suona il pianoforte dall’età di 5 anni e la musica non ha mai abbandonato la sua vita. Ha fondato due cori polifonici: I Cantores Ecclesiae fondato 30 anni fa e che si è esibito durante tutta la sua carriera in svariati concerti dai programmi classici e gregoriani; 6 anni fa ha fondato un altro ensemble, i Royal Gospel Choir che ha prodotto diversi concerti accompagnato da quartetto jazz live.

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