Mandano il figlio in collegio: 13enne fa causa ai genitori e chiama il telefono azzurro. I genitori mandano il figlio in un collegio in Africa e il ragazzino, di 13 anni, fa causa ai genitori, accusandoli di averlo portato nell’istituto africano senza preavviso, abbandonandolo. Dopo essere stato trasferito, il 13enne ha contattato il consolato britannico e un’organizzazione per la tutela dell’infanzia, l’equivalente del telefono azzurro in Italia.
Il 13enne ha denunciato maltrattamenti e una situazione dannosa sia psicologicamente che emotivamente. Gli avvocati del giovane sostengono che il trasferimento sia stato una misura drastica e ingiustificata, basata su paure infondate riguardo al possibile coinvolgimento del ragazzo in bande criminali a Londra, un’accusa che l’adolescente nega categoricamente.
Gli avvocati dei genitori difendono la scelta, ritenendola una decisione genitoriale responsabile, attuata per proteggerlo. Come riporta il Daily Mail, la coppia descrive il figlio come vulnerabile, evidenziando comportamenti problematici in Inghilterra, tra ritardi a scuola, sospetti di attività criminali e possesso di oggetti costosi. Hanno anche citato preoccupazioni legate alla sua esposizione a influenze negative, come foto di coltelli sul suo telefono.
La versione dei genitori
Secondo i genitori, il trasferimento gli garantisce istruzione, educazione e cure adeguate in un contesto più sicuro rispetto a quello di Londra. L’avvocato del ragazzo ha definito il trasferimento un atto “crudo e brutale”, evidenziando che il giovane è profondamente infelice in Africa, dove si sente umiliato e vittima di derisioni da parte dei suoi amici in Inghilterra, che lo accusano di essere stato “deportato”.
Secondo il legale, il ragazzino sarebbe stato lasciato con poche risorse e in condizioni inadeguate. L’avvocato ha anche aggiunto che la madre aveva ammesso di aver punito fisicamente il figlio in passato, contribuendo al suo stato di confusione e angoscia. Il giudice Hayden ha osservato che, prima del trasferimento, il ragazzo era sottoposto a misure restrittive, come il monitoraggio tramite cellulare, descritte come insopportabili per un adolescente.
Tuttavia, la legale dei genitori sottolineato che i suoi assistiti avevano serie preoccupazioni sul comportamento del figlio e sul rischio che sprecasse il proprio potenziale. Ha aggiunto che il ragazzo dovrebbe accettare la decisione dei genitori, pensata nel suo interesse, anche se contraria ai suoi desideri. L’udienza riprenderà in una data successiva.
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