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Giulia Maenza: “The Bad Guy? Con Teresa ho un aspetto in comune. Io femminista ma non escludo gli uomini”

Giulia Maenza: “The Bad Guy? Con Teresa ho un aspetto in comune. Io femminista ma non escludo gli uomini”. Giulia Maenza su The Bad Guy, la modella e attrice siciliana, 24 anni, veste i panni della figlia di un boss mafioso nella seconda stagione della serie in onda su Amazon Prime Video. Ne parla in una intervista a ‘Io Donna’, della quale vi proponiamo alcuni passaggi

[…] Le piace il ruolo?
“Sì, ha una forza che si nota già dalla prima stagione. Venendo da una famiglia mafiosa, non è mai stata in grado di farsi valere e prendersi lo spazio che merita. Lei viene data in sposa per creare pace tra due boss. È una donna piena di fragilità, cicatrici e dolore, però riesce a trasformare la sofferenza in forza. Per me la sfida è stata proprio trovare il bilanciamento tra il suo essere emotiva e la sua rabbia interiore”.

Fragilità, cicatrici, dolore: c’è qualcosa che le risuona dentro?
“Sono una donna, e per definizione, noi donne abbiamo una vita non sempre semplicissima. Dalla moda al cinema, ho incontrato donne meravigliose e sono arrivata alla conclusione che in realtà siamo tutte toste e speciali, solo che a volte siamo noi stesse a chiuderci e a nascondere questa forza interiore. Ci viene più facile buttarci giù da sole che valorizzarci, quando in realtà basta poco per uscire da questa dimensione psicologica. Mi sento forte e testarda come Teresa, comunque. Se voglio una cosa vado dritta al punto”.

Giulia Maenza: “The Bad Guy? Con Teresa ho un aspetto in comune”

Da dove viene la sua determinazione?
“Dall’agonismo, dallo sport. È stata la mia salvezza, non mi perdo per niente al mondo, ho sempre tenuto l’asticella dritta, è il mio valore fondante. Ma sogno pure moltissimo. Ha esordito giovanissima nelle passerelle […] Ero un’appassionata di atletica leggera, l’ho praticata per cinque anni. Correvo sette giorni su sette allo Stadio delle Palme, a Palermo. Un giorno, mentre mi allenavo, una persona mi ha detto che ero bella e avrei potuto fare la modella. Così è iniziato tutto, correndo, avevo quattordici anni”.

Come si è “difesa” dalle insidie di un mondo, allora, più grande di lei?
“Sono sempre stata molto protetta, c’erano i miei genitori, la mia agenzia che mi seguiva. Non ho mai subito la “classica” pacca sul sedere, però le persone sgradevoli si incontrano in qualsiasi ambiente. E sono proprio quelle che ti fanno dubitare di te stessa e del tuo valore. A volte la violenza può essere anche emotiva”.

[…] È femminista?
“Sì, sono femminista, nella misura in cui posso lottare per il bene comune, per il bene di tutti. Non sono una di quelle dure e pure che escludono gli uomini. Il mondo è fatto di persone belle, sia uomini che donne, quindi, sì, sono una femminista inclusiva”.

Giulia Maenza: “Io femminista ma non escludo gli uomini”

[…] In U.S. Palmese interpreta una ragazza Lgbtq+ che si fa largo in un mondo maschile concentrato sul calcio. Ancora una donna forte.
“Sono Concetta, la figlia di Rocco Papaleo. Lui vuole portare una star del calcio nel piccolo paese di Palmi. Il mio personaggio lotta, di fatto, contro un paese intero, sogna cose più importanti per il luogo in cui vive, come un ospedale, per esempio”.

Lei viene da Camporeale, come è stata la sua infanzia?
“Sono nata tra le piante, cresciuta e vissuta in campagna, in mezzo agli ulivi, ai fichi d’india e alle arance. Adoro la dimensione del paese, esci per strada e conosci tutti, ci si sente rispettati, si fa parte di una comunità, è la forza del paese”.

[…] La prima volta sul set?
“Mi batteva così forte il cuore che i tecnici del suono mi hanno rivelato che lo sentivano in cuffia. Giuro, ma non è che sia cambiata molto la storia. Mi emoziono ogni volta”.

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