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Michele Placido: “Ornella Muti? Tentai di baciarla, la sua reazione mi lasciò basito. Io seduttore ma l’Orso lo vinsi interpretando un gay”

Michele Placido: “Ornella Muti? Tentai di baciarla, la sua reazione mi lasciò basito. Io seduttore ma l’Orso lo vinsi interpretando un gay”. Michele Placido su Ornella Muti e il bacio rubato, l’Orso d’oro a Berlino, e non solo. L’attore è regista pugliese, 78 anni, ne ha parlato al Torino Film Festival, dove è stato ospite.

Il film ‘Romanzo Popolare’ di Mario Monicelli compie 50 anni, e Michele Placido, che al tempo aveva solo 28 anni, ricorda con emozione quel suo primo ruolo importante. “Fu il mio primo film importante, c’è il lascito del ’68, gli scioperi…”, afferma l’attore, sottolineando l’atmosfera di quegli anni. Nel film interpreta un giovane poliziotto, mentre Ugo Tognazzi è un operaio milanese che sposa Ornella Muti.

A proposito di Ornella, Placido rivela un curioso aneddoto: “Era molto corteggiata e segretamente incinta. Lo stesso giorno in cui girammo la scena in cui le dico che la amo, nell’ascensore dell’hotel tentai di baciarla. Lei mi rifilò uno schiaffo, poi mi scrisse un biglietto di scuse. Rimasi basito. Sembrava la scena di un film di Monicelli“.

Michele Placido: “Ornella Muti? Tentai di baciarla, la sua reazione mi lasciò basito”

Ma come venne scelto da Monicelli per il film? Placido racconta: “Era stata Monica Vitti, con cui avevo fatto ‘Teresa la ladra’, a segnalarmi. Mi fece delle domande, serio, dandomi del lei. Mi chiese delle mie origini e dei miei sette fratelli, e di parlare in pugliese. Azzardai un ritornello sul peto. Mi disse bravo e mi prese”.

Ricorda con precisione anche il momento del provino: “E il provino? L’hai appena fatto, era questo, mi disse la produzione”. Poi, con un sorriso, aggiunge un ricordo sul regista: “Mario era unico, il set lo apriva dicendo ai suoi attori: ora mettetevi in ginocchio e pregate e dite grazie fratelli Lumière, che col cinema ci hai permesso di comprare la casa al mare. Il cinema è così, è arte popolare, è glamour, come stiamo vedendo in questo festival”. Placido si descrive in modo semplice e diretto: “Io sono ignorante, preferisco ignorare perché invento, faccio cinema e teatro, io”.

La conversazione si sposta poi sul tema della seduzione e sul rapporto di Placido con l’età che avanza. “Eravamo belli, le donne ci bussavano in camerino, ‘La Piovra’ in tv aveva 15 milioni di spettatori”, ricorda con ironia. E aggiunge un episodio curioso: “A una mia tournée teatrale la proprietaria di un hotel mi preparava cappuccini col cuoricino. Suo marito ci sorprese e ci prendemmo per la gola tutti e due, poi si sentì male, non era giovane, la moglie lo soccorse…”.

Michele Placido: “Io seduttore ma l’Orso lo vinsi interpretando un gay”

Tuttavia, riflette anche sul passare del tempo: “Ricordo Franco Interlenghi che in vecchiaia cadde in depressione, apriva una scatola con le foto delle sue ex e piangeva…”. Placido però sottolinea come, al di là della sua fama di seduttore, sia un uomo legato alla famiglia. “Io seduttore, però l’Orso alla Berlinale lo vinsi interpretando un gay in ‘Ernesto’. Per quanto possa sembrare assurdo, sono un uomo di famiglia, sennò non avrei fatto cinque figli. E sono sempre stato innamorato delle mie mogli”.

Parla con affetto anche della sua attuale moglie, Federica, con cui ha un rapporto speciale nonostante i 37 anni di differenza. “Tutti pensano ai nostri 37 anni di differenza d’età, ma abbiamo un rapporto indissolubile, non sappiamo lavorare l’uno senza l’altra”. Federica stessa ha dichiarato che all’inizio tutti erano contro di loro, compresa la sua famiglia. Placido conferma: “Ha vinto l’amore. Abbiamo fatto ‘Eterno visionario’ su Pirandello e Marta Abba, ma il nostro rapporto non è platonico”.

Infine, l’attore parla dei suoi progetti attuali, come ‘Il giudice e i suoi assassini’, un film per la televisione dedicato al magistrato Rosario Livatino, ucciso dalla mafia nel 1990 e oggi beatificato. “Era un uomo di fede, diceva che non basta essere buoni cristiani, bisogna essere credibili. È stato beatificato, sarà fatto santo”. Racconta anche del suo incontro con papa Francesco, che lo ha colpito profondamente: “Era informato del mio film, mi ha fatto dono di alcuni libri sulla sua vita. Gli ho detto che alle 4 del mattino recitavo il rosario con mia madre, ma non mi ha chiesto se sono credente”.

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