Compensi non dichiarati, arbitri nel mirino dell’agenzia delle Entrate: anche Rocchi e Orsato tra i sanzionati. La Guardia di Finanza ha scoperto alcuni compensi non dichiarati degli arbitri italiani internazionali. I fischietti sono stati sanzionati dall’Agenzia delle Entrate per mancati versamenti fiscali sui compensi Uefa tra il 2018 e il 2022.
A riportare la notizia è ‘La Repubblica’, secondo cui tra i sanzionati figurano anche Gianluca Rocchi (si è ritirato nel 2020 e è ora il designatore arbitrale di A e B) e Daniele Orsato, che si è ritirato lo scorso agosto. Le verifiche sono iniziate nella primavera 2023 dopo un esposto della Guardia di Finanza.
Le Fiamme Gialle hanno scoperto che circa 50 arbitri, inclusi assistenti e addetti alla Var, non avevano denunciato al Fisco i guadagni derivanti da partite europee, che prevedono compensi minimi di ottomila euro a gara. Inoltre, in alcuni casi i pagamenti risultavano effettuati su conti esteri.
I finanzieri si sono recati presso la sede dell’AIA, l’Associazione Italiana Arbitri, per acquisire gli elenchi completi degli arbitri. Da una serie di verifiche incrociate, è emerso che molti arbitri non avevano dichiarato i compensi ricevuti. La Repubblica riferisce che si tratta di somme inferiori ai 100mila euro; se fossero state superiori, sarebbe scattata un’azione penale.
Qualche mese fa, a metà 2024, quasi tutti gli arbitri, dopo aver ricevuto gli avvisi dall’Agenzia delle Entrate, hanno scelto di pagare una sanzione ridotta. Rocchi ha dichiarato: «Ho chiuso tutte le pendenze, si trattava di un disguido». Anche il suo avvocato, Roberto Cordeiro Guerra, ha affermato: «Un errore dovuto a norme non chiarissime. Il mio assistito ha subito desiderato regolarizzare la sua posizione tramite il ravvedimento operoso».
Per queste violazioni, la Procura federale della FIGC potrebbe aprire un’inchiesta. Il Codice Etico dell’AIC è chiaro: comportamenti non conformi alle leggi possono comportare conseguenze disciplinari.
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