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Gli uomini virili vivono di meno. E il motivo è assurdo: la scoperta da uno studio

Gli uomini virili vivono di meno. E il motivo è assurdo: la scoperta da uno studio. Gli uomini virili vivono di meno per un motivo preciso. È quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Chicago, secondo cui la virilità rende gli uomini troppo orgogliosi per andare dal medico a controllare i loro problemi fisici.

Alla ricerca hanno partecipato 4mila uomini affetti da pressione alta di età compresa tra 12 e 42 anni. L’ipertensione è una condizione che li espone al rischio di infarti, ictus e demenza. Gli uomini con tratti più mascolini avevano fino all’11 percento di probabilità in meno di assumere i farmaci prescritti per la pressione alta.

I ricercatori hanno scoperto che il bisogno di apparire autonomi e forti impedisce loro di cercare assistenza medica e che, anche dopo aver ricevuto una diagnosi, si rifiutano di curare i problemi di salute. Questo comportamento porta gli uomini a sviluppare gravi problemi, come malattie cardiovascolari, che avrebbero potuto essere prevenuti se avessero preso sul serio la loro salute. Ne ha parlato il dottor Nathaniel Glasser, autore principale dello studio.

“Stiamo osservando come le pressioni per comunicare la propria identità, siano esse radicate nel genere, nella razza, nella sessualità o in altro, influiscano sui comportamenti legati alla salute. Inserirsi e raggiungere un senso di appartenenza è un compito complicato e siamo fermamente convinti che una maggiore comprensione, empatia e pazienza da parte della società nei confronti di coloro che intraprendono tale compito farebbe bene alla salute delle persone”, ha detto.

I dati

Il dottor Glasser e il suo team hanno esaminato i dati dello studio longitudinale nazionale sulla salute degli adolescenti e degli adulti (Add Health), che ha raccolto informazioni sulla salute e risposte a sondaggi da oltre 12mila persone tra il 1994 e il 2018. Gli uomini che mostravano tratti più marcati di mascolinità sottolineavano costantemente la loro dominanza e negavano il loro senso di vulnerabilità.

Il sondaggio ADD Health chiedeva ai partecipanti se un medico, un infermiere o un altro operatore sanitario avesse mai diagnosticato loro condizioni come pressione alta, glicemia alta, colesterolo alto, trigliceridi, lipidi o iperlipidemia. L’iperlipidemia è caratterizzata da elevati livelli di grassi nel sangue, che possono ostacolare il flusso sanguigno nelle arterie, aumentando il rischio di malattie cardiache e ictus.

Secondo lo studio, gli uomini mascolini sono meno propensi a cercare aiuto medico, e le diagnosi potrebbero rimanere nascoste per anni, diventando più gravi. Coloro che mostravano segni di mascolinità fin dalla giovane età adulta avevano il sette percento in meno di probabilità di assumere farmaci per la pressione sanguigna tra i 30 e i 40 anni e il 10 percento in meno di probabilità di assumere farmaci per il diabete.

Un sondaggio della Cleveland Clinic ha rilevato che il 65 percento degli uomini evita di cercare assistenza medica il più a lungo possibile, adducendo come motivazioni il fatto di essere troppo impegnati, credere che il problema guarirà da solo o non voler apparire deboli. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), la prevalenza delle malattie cardiache negli uomini è scesa dall’8,3% del 2009, ma ci sono prove che gli uomini stiano diventando più vulnerabili rispetto al passato.

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