Gerry Scotti: “Flirt? Mai donnaiolo ma con le letterine ho vacillato. Io, Sandy Marton e Cecchetto abbiamo colonizzato Ibiza”. Gerry Scotti sui flirt, le letterine, le avventure con Sandy Marton e Cecchetto a Ibiza, e non solo, il conduttore lombardo, 68 anni, si racconta in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
[…] Era timido. E magrolino.
«Fino ai 12 anni, per un lieve soffio al cuore, ero considerato “di gracile costituzione”, che sia messo a verbale».
[…] Gerry e le diete.
«Due volte l’anno faccio un periodo detox. La domenica sera, dopo un weekend godurioso, al massimo mangio un frutto. E il lunedì sera, cascasse il mondo, mi faccio preparare il minestrone. Li chiamo “i miei fioretti”».
I primi lavoretti.
«Insaponatore di cartoni per guarnizioni di televisori. Confezionatore di cibi per vitelli. Due colpi di mangime, uno di vitamina, che costava. Quando il capo mi faceva girare le balle ce ne mettevo cinque. Se qualcuno in quegli anni ha avuto dei vitelli enormi ora saprà perché».
Bluffava sul cognome.
«Si andava a ballare alle Rotonde di Garlasco. “Come ti chiami?”. “Gerry Scotti”. “Come l’industriale del riso?”. “Beh, sono suo figlio”. E di colpo le ragazze mi svolazzavano intorno. L’ho raccontato a una convention. Dalle ultime file si alzò un signore: “Ecco perché cuccavo poco!”. Era Dario Scotti, quello vero. Ma c’è gente convinta che il proprietario dell’azienda sia io».
Nel 1982 faceva il pubblicitario, stava per partire per l’America, ma la chiamò Cecchetto a Radio Deejay.
«Già mi vedevo a surfare a Santa Monica».
E poco dopo, la Deejay Tv.
«Mi convinse Claudio: “Andrai bene, te lo dico io”».
Gerry Scotti: “Io, Sandy Marton e Cecchetto abbiamo colonizzato Ibiza”
Silvio Berlusconi commentò (davanti a lei): «Questo qui ha la faccia del mio ragioniere della Brianza».
«Non so se fosse un complimento. Anni dopo, al funerale di Vianello, mi confidò: “Quando vedo la tua faccia in tv mi sento a casa”. Il suo presentatore ideale era alto, magro e biondo, però si è divertito anche con me, sono 42 anni che vado in onda».
Per rimorchiare, mandavate avanti Sandy Marton.
«Io, lui e Cecchetto abbiamo letteralmente colonizzato Ibiza. Inaugurato ogni discoteca. Buttavamo dentro lui, su cento ragazze 20 svenivano, 30 si attaccavano a Sandy, 50 restavano intorno. Dai e dai… Ma non eravamo malaccio nemmeno noi».
Lo invidiava?
«Ridendo, gli dicevo che avrei voluto i suoi occhi azzurri e il ciuffo biondo. “Invece io vorrei essere come te”».
Cecchetto ha rotto con Pezzali: «È un ingrato».
«Mi dispiace, ci sono rimasto male. Tra tutti, Max mi sembrava quello più devoto a Claudio. Ma del resto hanno litigato persino i Beatles».
Lei gli è riconoscente?
«Sì. La gratitudine è uno dei sentimenti in cima alla mia lista, è meravigliosa».
In tv è pacioso, gentile, un amicone. È davvero così?
«Professionalmente do e pretendo molto, i miei collaboratori lo sanno. Dico le cose in faccia. Due o tre volte all’anno mi arrabbio. Però mi passa subito, non rimugino».
Gerry Scotti: “Flirt? Mai donnaiolo ma con le letterine ho vacillato”
E a casa?
«Dicono che sono rompiballe e pedante. Chiudo i rubinetti, spengo la luce, protesto se mi spostano le cose. La mia compagna Gabriella ironizza: “Fai come in tv che sei perfetto”. Le signore le chiedono: “Com’è Gerry in famiglia?”. “Tenetevelo come lo vedete in televisione che è meglio”».
Cos’è che doveva fare in coppia con Bud Spencer?
«Si ritrovava nella mia fisicità. “Sarebbe bello girare un poliziesco in cui sono tuo padre”. Peccato, anch’io avrei mangiato fagioli con lui».
[…] Ha avuto solo 4 fidanzate: «Una al liceo, una all’università, una alla radio, la quarta l’ho sposata».
«E ora c’è Gabriella. Non sono stato un grande donnaiolo, ero serio, avevo il vizio di fidanzarmi, mi piaceva avere la ragazza fissa. Non si offendano altre che non ho citato, non ne ho avute cento. E in tv, ho lavorato con le più belle».
Appunto. Tentazioni?
«Se non sono finito nei guai con le Letterine, una più bella e sveglia dell’altra… Ero sensibile al loro fascino, in un periodo complicato, con la separazione. Però non mescolo lavoro e vita privata. Le mie preferite non sono mai state le più attraenti, ma quelle che si ricordano di dirmi buongiorno e buonasera».
[…] «Ho perdonato anche chi doveva chiedermi scusa».
«Meglio perdonare chi non lo merita che non accorgersi di avere trattato male qualcuno. Una regola di vita. Infatti dormo tranquillo. Se non fosse per lo studente della Bocconi del piano di sopra che cammina con i tacchi, lui o la sua fidanzata. Ecco, ora lo sa».
Seguici anche su Facebook. Clicca qui
Aggiungi Commento