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Diletta Leotta: “La Talpa più faticoso del mio matrimonio. Vorrei fare come Fabio Grosso ma mi accontento”

Diletta Leotta: “La Talpa più faticoso del mio matrimonio. Vorrei fare come Fabio Grosso ma mi accontento”. Diletta Leotta su La Talpa, il Calcio e non solo, la conduttrice siciliana, 33 anni, parla della sua nuova esperienza al timone del reality di Mediaset di cui non si conosce ancora la data, anche se è probabile che partirà a novembre.

Del cast fanno parte: Andrea Preti, Ludovica Frasca, Elisa Di Francisca, Orian Ichaki, Lucilla Agosti, Marina La Rosa, Marco Melandri, Alessandro Egger, Gilles Rocca, e la coppia formata da Veronica Peparini e Andreas Muller. Di seguito vi proponiamo alcuni passaggi dell’intervista rilasciata da Diletta Leotta a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’.

Diletta, è faticoso lavorare a questo show?
«Pensavo che organizzare il matrimonio sarebbe stata la cosa più impegnativa della mia vita. E invece no: ora so che è organizzare “La Talpa”! (ride). Però è un’avventura che mi sta riempiendo di soddisfazioni e divertimento».

È dura tenere a bada tanti vip?
«Sì, perché saranno sottoposti a un livello di stress altissimo. E perché non fai che chiederti chi è la Talpa».

Diletta Leotta: “La Talpa più faticoso del mio matrimonio”

Quindi non lo sa neanche lei?
«Assolutamente no. Faccio ipotesi, come tutti».

Come tratterà i concorrenti? Riesce a essere imparziale?
«Ci sono momenti diversi. Quando spiego le regole o do disposizioni cerco di trattare tutti allo stesso modo: è quella che io chiamo la parte “Sacerdotessa”. Ma poi c’è la parte “Confidente”: ci sono momenti in cui i concorrenti si mettono davvero a nudo e si raccontano».

Cosa cambia l’essere in onda sia su Canale 5 sia su Mediaset Infinity?
«Rende tutto più interessante. Abbiamo creato dei contenuti solo per la piattaforma, in modo che il racconto sia ancora più completo. Questo è uno show che unisce tre dimensioni. Il giallo, perché tutti diventano detective e vivono con il tarlo di capire chi è la Talpa. L’azione, visto che i concorrenti devono partecipare a prove pazzesche. E poi il reality, perché vivono tutti insieme e si confrontano in uno spazio chiamato “Corte delle Spie”. E io sarò sempre in mezzo a loro».

Anche durante le prove più estreme?
«No, lì penso sempre: “Per fortuna che sono la conduttrice!”. Sono una persona sportiva, se mi invitate a una gara di nuoto o di corsa mi “butto” volentieri. Ma qui siamo dalle parti degli sport estremi. Non voglio fare spoiler ma vi dico che non saranno prove facili per chi soffre di vertigini. O di claustrofobia. O non è super allenato fisicamente. O non sopporta il freddo e il caldo estremi. I concorrenti dovranno superare tutte le difficoltà immaginabili. E non solo».

Diletta Leotta: “Vorrei fare come Fabio Grosso ma mi accontento”

Come “non solo”? Cos’altro devono affrontare questi poveri concorrenti?
«La gestione dei soldi. Ogni volta che sbaglieranno, il montepremi cala e si scateneranno i litigi».

[…] Per vincere cosa serve?
«Devi essere un po’ detective e un po’ psicologo. Infatti non potremmo mai invitare un “mentalista” o uno scrittore di gialli, sarebbero avvantaggiati. La Talpa, invece, deve saper mentire, essere un grande attore. Ma non basta neanche quello, perché in certe prove sei per forza te stesso. Non puoi fingere».

[…] Torniamo allo show. Noi siamo abituati a vederla in trasmissioni sportive. “La Talpa” sarà una svolta?
«Be’, certo, mi occupo di calcio da 16 anni, amo parlarne e giocarlo. Anzi, ogni tanto sogno di fare un gol come Fabio Grosso, di quelli che ti fanno vincere il Mondiale (segnò il rigore decisivo con la Nazionale nel 2006, ndr). Ma visto che difficilmente potrò vivere quell’emozione, mi accontento di raccontarla in tv. Però è bello fare di tutto e avere tanti “pubblici”. Sono stata a Sanremo e da quando sono mamma conduco un podcast sulla maternità intitolato “Mamma DilettaNTE”… Insomma non mi pongo limiti».

Lei si è sposata da poco e ha una bambina di un anno. Come riesce a conciliare la vita familiare con un programma così complesso?
«Essere lontana da mia figlia Aria Rose per me è durissima, ma mi sono organizzata per abbracciarla e stare con lei almeno qualche ora ogni tanto. E poi Aria ha la fortuna di avere un papà meraviglioso (il calciatore tedesco Loris Karius, ndr) che sta molto con lei e l’ha portata anche in Germania. Anzi, diciamo che per Aria questa è l’occasione per vivere un po’ di “giorni del papà”».

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