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L’intelligenza artificiale ci conosce? Meglio di noi stessi: ecco la domanda giusta da fare per saperlo

L’intelligenza artificiale ci conosce? Meglio di noi stessi: ecco la domanda giusta da fare per saperlo. L’intelligenza artificiale ci conosce meglio di noi stessi, basta fare la domanda giusta, è l’esperimento condiviso da Sam Altman, Ceo di OpenAI e volto simbolo dell’intelligenza artificiale generativa. Un utilizzo di ChatGpt che dice di aver “adorato”.

Tom Morgan, imprenditore e fondatore di The Leading Edge, ha posto una domanda interessante al chatbot di OpenAI, noto per utilizzare modelli di IA avanzati come Gpt-4: “In base alle nostre conversazioni, qual è una cosa che puoi dire di me che io stesso potrei non sapere?”. Questo comando, detto prompt, ha riscosso grande successo, con oltre 4 milioni di visualizzazioni. Molti utenti hanno replicato l’esperimento, ottenendo risultati spesso accurati che ritraevano il loro carattere, ambizioni e personalità.

Alcuni utenti hanno sottolineato come le risposte dell’IA fossero troppo lusinghiere, suggerendo prompt alternativi per approfondire la conversazione. Un utente, Michael Galpert, ha proposto di scrivere: “Questa è la parte lusinghiera. Ora dammi la risposta vera, posso gestirla”. Mentre alcuni hanno trovato il comportamento di ChatGpt ironico, altri lo hanno definito “inquietante” per la sua capacità di descrivere accuratamente una persona.

In futuro l’IA saprà tutto sugli esseri umani

Questo esperimento sociale, innescato involontariamente da Sam Altman, uno dei principali artefici del successo di ChatGpt, mostra un futuro in cui l’IA conosce molto sugli esseri umani con cui interagisce. Molti non si rendono conto di quante informazioni condividano quotidianamente con la tecnologia, come avviene sui social network che propongono contenuti basati sui gusti e preferenze degli utenti.

La domanda di Sam Altman è considerata “illuminante” perché rivela ciò che ChatGpt memorizza delle conversazioni. L’IA ricorda informazioni ritenute importanti sulla base delle interazioni con l’utente. Un utente su X, di nome Georg, ha scritto: “Divertente e spaventoso. Scorrendo le risposte si capisce quanto l’IA sappia di noi e quanto, spesso, sia precisa”.

La funzione “memoria”, introdotta da OpenAI negli Stati Uniti e successivamente estesa agli utenti europei, permette a ChatGpt di ricordare informazioni su chi la usa e sulle conversazioni avvenute. Gli utenti possono gestire la memoria del chatbot nelle impostazioni, cancellando determinate informazioni o tutto con un clic. Si può fornire all’IA le informazioni rilevanti da ricordare o lasciare che deduca cosa è importante memorizzare nel tempo.

 

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