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Stefano Bonaga: “Ho una fidanzata di 50 anni più giovane. Vannacci è Wanna Marchi della politica. E su Alba Parietti…”

Stefano Bonaga: “Ho una fidanzata di 50 anni più giovane. Vannacci è Wanna Marchi della politica. E su Alba Parietti…”. Stefano Bonaga sulla fidanzata di 50 anni più giovane, la politica, la relazione con Alba Parietti, e non solo, il filosofo bolognese, 80 anni, si racconta in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

[…] è stato docente di Antropologia filosofica all’università di Bologna.
«Mi chiamano filosofo, ma di filosofi ne nascono due o tre al secolo e io non sono tra quelli».

Professore, che cos’è l’amore?
«Me lo ha chiesto una volta anche il mio amico cardinale Matteo Zuppi, persona fantastica. Gli risposi: “È la coincidenza con i suoi effetti. Ammirazione, invidia, gelosia, sofferenza, godimento”. L’apostrofo rosa e quelle robe lì fanno ridere. Tuttavia definire qualcosa significa stabilirne i limiti, il che è sbrigativo. Ciascuno lo vive a modo suo. Io per esempio non ho mai avuto il senso della proprietà. O detto sciocchezze come “la mia donna”».

Cosa ne ha capito?
«Che ha più valore l’amare che l’essere amato. Pure le piante o gli animali desiderano essere amati. Mentre l’amore attivo è più nobile, rischioso. L’unica forma che rende legittima l’esibizione dei sentimenti però è la letteratura, altrimenti è insopportabile, si riduce alla stregua delle lettere ai giornali. O degli sfoghi in tv».

Stefano Bonaga: “Ho una fidanzata di 50 anni più giovane”

[…] Ha scritto un libro: «Sulla disperazione d’amore».
«In cui mai una volta uso la parola io. “Il parassita della vita”, lo definiva Emilio Gadda. L’ho scoperto a 14 anni, la mia formazione culturale lì ha avuto uno scatto. L’ io ripetuto diventa come il raglio dell’asino: “I-ho-I-ho”. Piuttosto che scrivere un’autobiografia vado in galera dieci anni».

Biagio Antonacci le fece la prefazione.
(Ride) «Lui è un po’ suonato. Ne comprò 60, 70 copie su Amazon, si era appassionato. Così, alla quarta edizione, gli chiesero di scrivere l’introduzione. Me la fece leggere, l’ho corretta, ho tolto i complimenti, aveva esagerato. L’ho conosciuto una volta che ho accompagnato Ron a Sanremo, era il suo produttore. Eravamo nella sua stanza, quando entrò questo qui. “Oh, mi hanno segato!”. Lo avevano eliminato eppure era tutto contento. Diventammo amici così. Un buonissimo ragazzo, sex symbol senza volerlo».

Da ragazzino com’era?
«Ecco, le posso dire questo: ero assolutamente trasparente per le ragazze».

Ma dai.
«Ero brutto, sin da bambino. Mia madre ripeteva: “Com’è che ti ho fatto così brutto?”. Da grande un giorno le risposi: “Ti sei mai guardata allo specchio?”. La piccola fortuna era che ne prendevo atto, però non ci soffrivo».

Stefano Bonaga: “Alba Parietti? Ho minacciato di querelarla”

[…] So che l’argomento è tabù, ma come non chiederle di Alba Parietti, sua celebre ex?
«Non ne parlo».

Alba invece di lei parla.
«Purtroppo. È fatta così, è più forte di lei, l’ho minacciata di denunciarla, se non la smetteva».

Per scherzo.
«Mica tanto. Mostrarsi è il suo mestiere. Siamo due mondi diversi. Alba è pure una brava ragazza, ma pensa che le sue faccende interessino al mondo. La rimproveravo: “Perché racconti della tua casa a Courmayeur? A chi vuoi che importi?”. Per sei anni, con lei, sono stato mio malgrado al centro dell’attenzione. Ero disperato. Ho patito molto».

Le consigliò di rifiutare i 9 miliardi di lire di Berlusconi.
«Un giorno mi suona il telefono. Rispondo. “Bravissimo, così si fa!”. “Ma chi parla?”. Era Romano Prodi».

Come andò la storia?
«Alba mi costrinse ad accompagnarla da Berlusconi. Andai ma rimasi zitto. Poi mi chiese un parere e le suggerii di non accettare. Però non ho fatto nessuna fatica, il no lo ha detto lei, non è merito mio».

Li avesse offerti a lei, il Cavaliere, avrebbe detto sì?
«Ma va. Sono disinteressato ai soldi, al potere e alla popolarità. Se mi regali dieci milioni di euro, ma non posso darli a nessuno, non li voglio, non so che farci. La casa ce l’ho, giro in motorino, porto vestiti di trent’anni fa, ho un cellulare da 19 euro. Se avessi dei figli, almeno».

Stefano Bonaga: “Vannacci è Wanna Marchi della politica. E su Alba Parietti…”

Non si è sposato.
«Invece sì. Con Andrea Lehotska. Era in tv con Chiambretti. Le chiesi: “Hai mica bisogno del permesso di soggiorno?” E lei: “Ti ricordo che la Slovacchia è nella Ue”. Ma fu quasi uno scherzo».

[…] La politica, una passione.
«La forma più nobile dell’esistenza umana, anche se ora i partiti sono diventati comitati elettorali. Il mio sogno è un dibattito con il generale Vannacci, la versione politica di Wanna Marchi».

Si sente sopravvalutato.
«Mi fanno tanti complimenti, a me sembra di dire banalità di buon senso. Però sono una brava persona. Una definizione che di solito fa pensare a un deficiente. Invece sono davvero una persona brava. Però continuo a non capire perché stia qui ad intervistare me che non sono nessuno, un vecchio alla deriva».

Ma se è pieno di vita.
«In effetti, mistero, ho una fidanzata bellissima di trent’anni, francese, fa la regista. Una radicale. Mi dà dell’uomo di centro. Ora è a Parigi perché io sono troppo depresso e non voglio affliggerla. Però ho avuto una vita fortunata, ringrazio il caso».

Non Dio? Non ci crede?
«Ma neanche per sogno. Sono ateo, materialista e comunista».

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