Mia Ceran: “Tv Talk esaltante, ora la mia missione è una. Io arrivata da Miami a 13 anni, mi sono subito innamorata dell’Italia”. Mia Ceran su “Tv Talk”, il suo arrivo in Italia quando aveva 13 anni, è non solo, la conduttrice statunitense, 37 anni, ne parla in una intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Mia Ceran, che effetto le ha fatto prendere il timone di uno show dalla tradizione così lunga?
«Da una parte, è esaltante: lo vivo come un attestato di stima. Dall’altra, sento una grande responsabilità: ora la mia missione è guadagnare la fiducia dei telespettori. La mia fortuna è che conoscevo già la squadra di autori ed esperti, perché avevo partecipato come ospite a molte puntate».
Che cosa le ha detto Massimo Bernardini, il conduttore “storico”, nel passarle il testimone?
«“Non aver paura di tirare fuori la differenza generazionale tra di noi”. E poi, nella telefonata prima di andare in onda, mi ha dato l’ultimo consiglio: “Adesso basta chiedere consigli!”».
Ha voluto modificare qualcosa nella formula?
«Amo troppo la trasmissione per fare rivoluzioni. Di sicuro dedichiamo più spazio al rapporto tra televisione e nuovi media: per esempio, nella prima puntata abbiamo raccontato come “Temptation Island” sia diventato anche un fenomeno sui social. E poi, a fianco degli esperti, facciamo parlare persone scelte tra i telespettatori, coprendo tutte le fasce d’età».
Mia Ceran: “Tv Talk esaltante, ora la mia missione è una”
Come scegliete il mix di ospiti e argomenti?
«In base a due linee guida: parlare del grande intrattenimento televisivo, ma anche tenere sotto controllo le ultime notizie d’attualità. Nel primo caso cerchiamo soprattutto di occuparci dei fenomeni tv più popolari».
E per l’attualità?
«Decidiamo per forza sul filo di lana, all’ultimo momento. Devo ringraziare il capoautore, Furio Andreotti, che è sceneggiatore di cinema: ha lavorato a “C’è ancora domani” con Paola Cortellesi. Lui capisce subito se dal mix di esperti nascerà un confronto interessante».
Ora parliamo un po’ di lei, che è una giramondo: padre tedesco, madre bosniaca, è cresciuta negli Stati Uniti… com’è finita in Italia?
«È stata una scelta d’amore dei miei genitori: c’è chi ha il “sogno americano”, e loro avevano il “sogno italiano”! Sono arrivata qui da Miami a 13 anni e mi sono subito innamorata. Negli Stati Uniti ero abituata a distanze enormi, qui ogni 50 chilometri cambia il paesaggio e si trovano tesori…».
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