“Tutti zitti, della questione non si deve parlare”: l’omertà di Milano anche contro Spalletti. Il diktat arriva direttamente da Milano, la città meno sicura d’Italia, dove da giorni opinionisti, ma anche alcuni noti giornalisti, chiedono apertamente di far calare il silenzio su una vicenda imbarazzante e allo stesso tempo angosciante. “Lasciate lavorare la Procura”, ripetono a mo’ di mantra. Come se il silenzio sulla vergogna che ha investito la cosiddetta capitale economica d’Italia si possa cancellare con una sentenza.
Si, perché due tra i club più conosciuti al mondo, secondo la procura del capoluogo lombardo, avrebbero avuto contatti con le frange più estremiste del tifo, direttamente collegate alla criminalità organizzata. Nell’inchiesta, ricordiamo, Inter è Milan sono considerata parti lese, anche se i magistrati stanno continuando a indagare. Dalle indagini sono però emerse intercettazioni che coinvolgono direttamente alcuni tesserati del club nerazzurro, come il vicepresidente Javier Zanetti e l’allenatore Simoni Inzaghi.
E proprio a proposito del tecnico piacentino che si assiste al paradosso. Chi vive al Sud da anni subisce un pregiudizio, quando si tratta di omertà legata al crimine organizzato. Io stesso sono cresciuto ricevendo lezioni di civiltà dall”onesto e laborioso’ Nord. Eppure oggi assistiamo a un comportamento diametralmente opposto, un concetto elevato all’ennesima potenza dopo le dichiarazioni di Luciano Spalletti. Ma andiamo per gradi.
L’audizione in Procura
Lo scorso mercoledì, 9 ottobre, Inzaghi (non indagato) è stato costretto a presentarsi da testimone ad una audizione della Dda nell’ambito dell’inchiesta denominata “Doppia Curva” (nel mirino degli investigatori la mediazione tra capi ultras e società per i tagliandi della finale Champions del 2023). Inzaghi ha ammesso di aver ricevuto chiamate dagli imputati per una richiesta di biglietti. Sulla vicenda, che ha fatto il giro del mondo, è stato interpellato anche Luciano Spalletti nel corso della conferenza stampa tenuta alla vigilia di Italia-Belgio.
E il ct non le ha certo mandate a dire al collega: “Io rispondo a tutti, ma so riattaccare il telefono…”, ha detto, sottolineando come in questi casi troncare sul nascere certi contatti sia la cosa giusta da fare. Insomma, quello che ci hanno ‘insegnato’ per anni, quando le autorità nazionali fingevano di combattere le mafie al Sud, indicando ai meridionali la retta via. “Denunciate”, dicevano, poi dai processi veniva fuori sistematicamente una realtà diversa. e più o meno sempre la stessa: politici e mafie erano in affari assieme, ma la colpa era dei meridionali che non denunciavano…
Tornando alle parole di Spalletti, per i maggiori media nazionali si è trattato di una vera e propria bordata al suo ex club e al collega, scaturita da vecchie ruggini. Nel frattempo l’articolo di Roberto Saviano per ‘Il Corriere della Sera’ veniva pubblicato con la foto del 2014 del famigerato Genny a’carogna che, ricordiamo, oggi è un collaboratore di giustizia, quindi si, ha denunciato. Su una nota radio sportiva un noto giornalista di fede nerazzurra ha dato ragione ad un tifoso che chiedeva di starcene tutti zitti e lasciare lavorare la Procura (il solito mantra).
L’omertà di Milano
Lo stesso giornalista, poco più di un anno fa, aveva chiesto opinioni su una foto pubblicata dal Napoli su X. Lo scatto in questione immortalava un incontro avvenuto nell’aprile del 2023, alla luce del Sole, tra il presidente De Laurentiis e gli ultras partenopei. Eppure Spalletti, allenatore del Napoli in quel periodo, ha detto: “Non mi è nemmeno mai successo durante tutta la carriera che qualcuno mi abbia telefonato per certe cose. E per questo l’ho trovata una cosa molto nuova, che mi ha sorpreso”, ha ribadito il ct.
Una dichiarazione, quest’ultima, completamente ignorata da chi fino a ieri impartiva lezioni di civiltà, mentre oggi chiede il silenzio. Anche un ormai attempato direttore di una nota trasmissione televisiva invita al silenzio “per favorire il lavoro dei magistrati”. Mentre un altro collega, diventato famoso in estate per aver sbagliato praticamente tutte le notizie date sul Napoli, ha attaccato Spalletti sempre per l’incontro avvenuto alla luce del Sole nell’aprile del 2023 con i tifosi del Napoli, invitando l’attuale ct a “stare zitto”, ovviamente…
Personalmente credo che Inter e Milan siano davvero parti lese in questa vicenda, semmai bisognerà capire se si poteva fare di più prima di arrivare a tanto (nell’inchiesta spiccano accuse di omicidi e spaccio). Penso anch’io che bisogna lasciare lavorare il team di investigatori che si occupa delle indagini, ma di certo il silenzio di stampa e televisione non fa bene al sistema. Bisogna invece gridarlo al mondo che la criminalità organizzata si è infiltrata pesantemente nel tessuto sociale milanese, perché “l’omertà non paga” caro Nord, ricordi?
Carmine Gallucci
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