Tampona un’auto e scatta l’airbag ma un frammento le recide la carotide: Marcela muore a 37 anni. Una donna di 37 anni tampona un’auto e scatta l’airbag, ma oltre al cuscino salvavita esce anche un frammento di plastica che le recide la carotide e la uccide. Marcela Gonçalves Feitosa de Melo, questo il nome della vittima, assistente sociale, è stata colpita al collo da un pezzo di plastica appuntito durante un incidente.
È successo lo scorso martedì, 1 ottobre, a Cruzeiro, una regione a circa 10 km dal centro di Brasilia, in Brasile. La donna ha urtato la parte posteriore di un veicolo che si era fermato su un passaggio pedonale. L’impatto dell’incidente ha causato l’attivazione dell’airbag dell’auto e un frammento ha colpito il collo della donna. La Polizia Civile del Distretto Federale (PCDF) sta indagando sul caso.
Il capo della polizia responsabile del caso, Victor Dan, ha dichiarato che l’Istituto di Criminalistica sta lavorando per finalizzare un rapporto sull’incidente. “La causa della morte sarebbe stata un proiettile penetrato nel collo della vittima. Si tratta di una relazione preliminare dell’Istituto Criminalistico della Polizia Civile e ora aspettiamo le altre relazioni”, ha detto il delegato.
L’auto oggetto di richiamo
L’assistente sociale era alla guida di una Toyota Etios XS 1.5, modello 2015/2016. In un comunicato, la casa automobilistica ha dichiarato che il modello era oggetto di una campagna di richiamo in corso dal 2019. “Toyota esprime solidarietà alla famiglia della vittima e si rammarica per quanto accaduto. Per quanto riguarda il veicolo, si informa che aveva una campagna di richiamo in corso dal 2019. Affinché Toyota possa fornire ulteriori informazioni, sarà necessaria una perizia tecnica”, ha affermato la casa automobilistica in un comunicato.
Secondo il portale del Segretariato nazionale del traffico (Senatran), il modello di auto guidato dalla vittima aveva due richiami di airbag in sospeso: uno riferito all’airbag del conducente e l’altro a quello del passeggero. L’airbag dell’auto della donna si è attivato a causa dell’impatto durante l’incidente.
Tuttavia, un frammento di esso, probabilmente a causa di un difetto o malfunzionamento, si è staccato e ha colpito il collo della vittima. La Toyota Etios, il modello di auto coinvolto, aveva due richiami in sospeso per problemi legati agli airbag, tra cui quello del conducente, che avrebbe potuto contribuire all’incidente fatale.
I possibili rischi collegati all’airbag
Un airbag può causare la morte in rari casi, solitamente a causa di malfunzionamenti o di condizioni anomale durante il suo utilizzo. Ecco alcune delle principali cause per cui un airbag può risultare letale:
Un airbag difettoso può esplodere con troppa forza o in modo errato, liberando frammenti metallici o altre parti del dispositivo che possono ferire gravemente o uccidere l’occupante. Questo è stato il caso dei noti airbag Takata, che hanno causato molte morti a causa dell’esplosione del gonfiatore.
Problemi con il gonfiatore
Se il sistema di gonfiaggio dell’airbag è danneggiato o difettoso, può sviluppare una pressione eccessiva che provoca lo scoppio del meccanismo, rilasciando schegge o pezzi di metallo verso l’interno del veicolo.
Posizione errata del conducente o passeggero
Se una persona è troppo vicina al volante o al cruscotto al momento dell’impatto, l’airbag può colpire con troppa violenza, causando lesioni mortali al collo o alla testa. Questo rischio è più elevato per bambini o persone di bassa statura.
Attivazione non necessaria
In alcuni casi, l’airbag può attivarsi durante un incidente a bassa velocità o in situazioni dove non sarebbe necessario, provocando lesioni gravi o mortali a causa del suo rilascio improvviso.
Airbag non sostituiti
Se un veicolo è soggetto a richiami e gli airbag difettosi non vengono riparati o sostituiti, il rischio di malfunzionamenti fatali aumenta, come nel caso di veicoli con richiami per i gonfiatori difettosi.
Frammenti di plastica o metallo
Alcuni airbag difettosi possono rilasciare frammenti di plastica o metallo che, a causa della forza dell’esplosione, diventano simili a proiettili, provocando lesioni gravi o mortali.
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