Gravidanza segreta, poi uccide la neonata e nasconde il corpo in una scatola: 22enne arrestata. Una ragazza di 22 anni mantiene la gravidanza segreta, poi uccide la figlia neonata e nasconde il corpicino in una scatola di cereali.
L’orrore, simile a quello vista in Italia nelle scorse settimane, è successo a Coventry, una città del Regno Unito nelle West Midlands. Jia Xin Teo, questo il nome della giovane, studentessa alla Coventry University, ha ucciso la neonata che portava in grembo in segreto, mettendola in una scatola di cereali Kellogg’s e nascondendola in una valigia, secondo quanto riferisce il Daily Mail.
Secondo quanto riferito nel corso del processo che si sta tenendo in questi giorni, la 22enne non aveva detto a nessuno della gravidanza, nemmeno al padre del bambino in Malesia. Il tribunale ha appreso che la gravidanza è stata scoperta solo dopo che alcuni amici del dormitorio sono entrati con la forza nella sua stanza, preoccupati per lei, e hanno trovato “sangue ovunque”.
Le accuse
Il procuratore David Mason KC ha detto ai giurati che Teo aveva partorito il 4 marzo di quest’anno una bambina “nata a termine”, aggiungendo: “Nessun altro sapeva che fosse incinta. Poi ha deciso di uccidere la figlia neonata mettendola in una scatola di cereali, che è stata poi chiusa in un sacchetto di plastica sigillato e infine nascosta in una valigia”.
Il corpo della neonata è stato scoperto solo due giorni dopo, quando la 22enne, già ricoverata in ospedale, ha confessato ciò che aveva fatto. Il pubblico ministero ha dichiarato che la giuria dovrà decidere se l’imputata sia effettivamente colpevole di omicidio, come sostiene l’accusa, oppure “se il suo equilibrio mentale fosse o potesse essere stato così turbato in quel momento” da renderla non colpevole di omicidio ma piuttosto di infanticidio.
Le autorità hanno mandato un’ostetrica specializzata in lutto in ospedale “per parlare e consigliare” la 22enne. La studentessa le ha raccontato di aver avuto un aborto spontaneo e di aver partorito, pur essendo consapevole della gravidanza. Ha ammesso che il padre del bambino era il suo fidanzato in Malesia, ma ha dichiarato che nessuno sapeva della sua condizione, poiché non poteva dirlo ai genitori per paura della loro reazione data la sua età.
La scoperta shock
La studentessa ha ammesso che la bambina era “viva, piangeva e si muoveva”. Inoltre ha spiegato che c’era molto sangue e che lei era spaventata. Un esame autoptico è stato eseguito da due patologi, ma, data la breve vita della neonata, non sono riusciti a stabilire una causa definitiva della morte, definendola inspiegabile. La 22enne ha raccontato di aver messo la bambina piangente nel lavandino e di aver aperto l’acqua nel tentativo di calmarla affinché nessuno la sentisse.
Ha riferito agli agenti che la bambina è rimasta immersa nell’acqua per due o tre minuti prima di essere trasferita nella scatola dei cereali, ancora in vita, e successivamente la scatola è stata avvolta in un sacchetto di plastica perché il fondo si era inzuppato. Secondo l’accusa, “si può dedurre che se non fosse stato per l’ingente perdita di sangue, il parto sarebbe rimasto segreto”, e ha aggiunto che la decisione di disfarsi della bambina “ha richiesto una riflessione significativa”. Il processo è ancora in corso.
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