Ictus e infarto, mal di gola forte aumenta il rischio in due casi: la scoperta. Da un nuovo studio è emersa una scoperta su ictus e infarto: un forte mal di gola potrebbe aumentare il rischio nei pazienti. I ricercatori dell’Università di Southampton hanno rilevato che i pazienti con problemi alla gola, causati da un’infezione virale o da reflusso acido, avevano difficoltà a regolare la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca.
Ritengono che il collegamento sia dovuto a un danno ai nervi della gola che colpisce il baroriflesso, una parte fondamentale del sistema nervoso responsabile della rilevazione dei cambiamenti nella pressione sanguigna e della conseguente regolazione della frequenza cardiaca.
La lotta contro le infezioni
Quando il corpo combatte un’infezione virale, il nervo vago della gola, fondamentale per separare i passaggi dell’aria da quelli del cibo, può essere sopraffatto. Questo può essere percepito come un nodo alla gola e la necessità di schiarirsi la gola o tossire. Per compensare il danno a questo riflesso, il sistema nervoso del corpo deve spendere grandi quantità di energia per mantenere le vie respiratorie sicure. Di conseguenza, si spende meno energia per controllare il baroriflesso, con una scarsa regolazione della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca.
Ogni anno, nel mondo milioni di persone persone vengono colpite da infarto e altrettante da ictus. Il numero è aumentato a partire dalla pandemia di Covid-19, aggravato anche da una media di decessi aggiuntivi ogni settimana per malattie cardiovascolari. Sebbene sia stato dimostrato che il virus Covid in sé danneggia il cuore, gli scienziati ora ritengono che alcuni di questi decessi potrebbero essere dovuti a danni ai nervi della gola causati da infezioni virali come l’influenza.
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