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Salute

Demenza, un errore comune dei medici influisce sulla diagnosi: i dati shock

Demenza, un errore comune dei medici influisce sulla diagnosi: i dati shock. Allarme demenza, un errore comune commesso dal 65% degli operatori sanitari influisce sulla diagnosi. E non è l’unico problema, ma andiamo per gradi. In Italia, la demenza colpisce 1.480.000 persone, con una previsione di 2,3 milioni entro il 2050.

Tuttavia, questa malattia è ancora poco compresa e gravata da un forte stigma: l’80% della popolazione mondiale – 4 persone su 5 – crede erroneamente che sia una normale conseguenza dell’invecchiamento, anziché una condizione medica. Sorprendentemente, quasi il 65% degli operatori sanitari condivide questa convinzione sbagliata.

Questi dati provengono dal Rapporto Mondiale Alzheimer, diffuso in occasione della XXXI Giornata Mondiale dell’Alzheimer (21 settembre) da Alzheimer’s Disease International e dalla Federazione Alzheimer Italia. L’indagine ha coinvolto 40.000 persone tra pazienti, caregiver, personale sanitario e popolazione generale di 166 Paesi.

Lo stigma legato alla demenza è in aumento, coinvolgendo anche gli operatori sanitari. L’88% delle persone con demenza ha subito stigma, il 31% evita situazioni sociali per paura di discriminazione, il 47% dei caregiver rifiuta inviti di amici e familiari, e il 43% non invita più ospiti a casa.

L’allarme isolamento sociale

Katia Pinto, presidente della Federazione Alzheimer, sottolinea che lo stigma porta all’isolamento sociale, un fattore di rischio per la demenza che ne peggiora i sintomi e la salute mentale. Paola Barbarino, amministratrice delegata di ADI, aggiunge che le false credenze tra gli operatori sanitari possono causare ritardi diagnostici e terapeutici. È essenziale che tutti gli operatori sanitari riconoscano la demenza come una condizione medica con cause specifiche.

In positivo, oltre il 58% del pubblico ritiene che la demenza sia causata da abitudini non sane e più del 93% crede che ci siano azioni possibili per migliorare la vita delle persone con demenza. Pinto ribadisce che la vita di una persona non finisce con la diagnosi di demenza.

La Federazione Alzheimer ha lanciato il progetto Dementia Friendly Italia per combattere lo stigma e creare una società accogliente per le persone con demenza e le loro famiglie. Tuttavia, è necessario l’impegno di tutti: governi, istituzioni, professionisti sanitari e cittadini per abbattere il muro di vergogna e i falsi miti che ostacolano un’assistenza adeguata e rubano dignità ai pazienti.

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