Nuovo cyber attacco in Libano, saltano in aria altri dispositivi: decine di morti e centinaia di feriti. Nuovo cyber attacco in Libano, dopo i cercapersone in dotazione ai membri di Hezbollah esplosi nei giorni scorsi, saltano in aria altri dispositivi in tutto il Paese. Migliaia di walkie-talkie sono deflagrati durante i funerali di figli dei membri dei miliziani sciiti morti nell’attacco simultaneo di martedì.
Nella città di Sidone e in altre zone del sud, si sono verificati scoppi di sistemi collegati ai pannelli solari e dispositivi per le impronte digitali. Sono state segnalate esplosioni anche di cellulari, radio, auto, moto ed elettrodomestici. Secondo il ministero della Salute libanese, ci sarebbero almeno 20 morti e oltre 400 feriti. Hezbollah ha avvertito che ci sarà una “vendetta sanguinosa”. Reuters riporta che i walkie-talkie esplosi sono stati acquistati dal movimento libanese cinque mesi fa, nello stesso periodo in cui sono stati comprati i cercapersone esplosi martedì.
Guterres: “Oggetti civili non diventino armi”
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha esortato a “non trasformare gli oggetti civili in armi” dopo la seconda ondata di esplosioni di cercapersone e altri dispositivi elettronici avvenuta oggi in Libano e Siria. Guterres ha dichiarato che “la logica di far esplodere tutti questi ordigni” sembra essere quella di “un attacco preventivo prima di una grande operazione militare”. Questo incidente, attribuito a Israele, dimostra un “serio rischio” di escalation in Medio Oriente, motivo per cui il segretario generale si è detto “profondamente allarmato” per la situazione nella regione.
Mano, os caras explodiram o Hezbollah hoje durante o enterro dos caras explodidos ontem. pic.twitter.com/oQe9XYPY1i
— caio temer (@canalCCore2) September 18, 2024
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