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Scamarcio: “Mastroianni? Vorrei essere come lui soprattutto per un aspetto. Passo per antipatico perché sono un po’ spericolato”

Scamarcio: “Mastroianni? Vorrei essere come lui soprattutto per un aspetto. Passo per antipatico perché sono un po’ spericolato”. Riccardo Scamarcio su Mastroianni, la carriera, e non solo, l’attore e produttore cinematografico pugliese, 45 anni, si racconta in una intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Riccardo, a Benevento ha scelto di ricordare Marcello Mastroianni nel centenario della nascita. Perché? Sente che l’ha influenzato?
«Per me è stato proprio un faro, un riferimento assoluto. Mi ha fatto venire voglia di fare questo mestiere. Lui aveva il fascino della normalità: è come se il suo carisma di uomo prevalesse sempre sulla tecnica e sul “mestiere”. Ecco, con i più bravi il pubblico non dice: “Guarda come si è trasformato!” perché è come se quella trasformazione non avesse nulla di strano. Io vorrei essere così».

Di recente è diventato Cesare Fiorio per interpretare “Race for glory: Audi vs. Lancia”, film di cui è anche produttore. Perché questa scelta?
«È il fascino di Davide contro Golia. In quegli Anni 80 Cesare Fiorio, alla guida del team di rally della Lancia, aveva di fronte un’impresa impossibile: battere i tedeschi della Audi, ricchissimi e aiutati persino dall’esercito che forniva componenti militari. Eppure ce l’ha fatta. Perché quando noi italiani riusciamo a unire umanità, temerarietà e competenza, possiamo fare i miracoli».

Parlando di italiani leggendari… presto la vedremo nei panni del pittore Amedeo Modigliani in un film diretto da Johnny Depp. Cosa può dirci di questa esperienza?
«È stato indimenticabile, pazzesco. Io passo per antipatico perché sono un po’ spericolato, dico sempre quello che penso e ho una certa ritrosia a essere accomodante. Anche Johnny è così. Incontrarlo mi ha fatto capire che sono andato nella direzione giusta».

Scamarcio: “Mastroianni? Vorrei essere come lui soprattutto per un aspetto”

E Al Pacino, che era lì con voi?
«È una persona semplicissima, senza fronzoli e filtri. Ci siamo conosciuti a Los Angeles, il giorno dopo erano in programma le prove ma sono saltate. Allora ho passato un pomeriggio a casa sua a chiacchierare. Vedere un attore di 84 anni che ha questa forza ed è così generoso con un collega più giovane è stato un privilegio e un insegnamento».

[…] Se lo aspettava di arrivare così in alto, quando ha cominciato?
«Assolutamente no. Ricordo quando avevo 18 anni e ad Andria sognavo il cinema… mai avrei pensato a una cosa del genere. Diciamolo: nella carriera di un attore serve anche un po’ di fortuna. Come si dice a Trani, “è passato un treno pazzesco!”. Però uno deve anche essere pronto a salirci, su quel treno. E io sono uno che si lancia».

[…] Un’ultima curiosità: lei è anche produttore di vino e olio. Come sta andando la raccolta quest’anno?
«Bene. L’anno scorso non abbiamo raccolto nulla, un vero disastro. Quest’anno sembra andare molto meglio… come dicono gli americani: “Fingers crossed!” (“Incrociamo le dita!”, ndr)».

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