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Televisione

Silvia Toffanin: “Nuovo programma? Non potevo rifiutare. In due interviste ho fatto fatica con le emozioni”

Silvia Toffanin: “Nuovo programma? Non potevo rifiutare. In due interviste ho fatto fatica con le emozioni”. Silvia Toffanin sul nuovo programma, le due interviste che l’hanno colpita di più a Verissimo, e non solo, la conduttrice vicentina, 45 anni il prossimo ottobre, ne parla in una intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Silvia, tutto è cominciato sabato 23 settembre 2006 […] Che cosa ricorda di quel giorno di esordio da conduttrice?
«Ricordo che ero molto emozionata e agitata… Ripensandoci oggi, provo una grande tenerezza per quella Silvia. Venivo da tanti anni di conduzione di “Nonsolomoda”, che era un mondo diverso da quello di “Verissimo”, quindi ero sicuramente un po’ impacciata e diciamo pure rigida (ride)».

E la Silvia di quel giorno com’è stata cambiata da “Verissimo”?
«Intanto sono cambiata io, perché sono inevitabilmente cresciuta e maturata grazie alle esperienze accumulate e alle prove che la vita mi ha messo di fronte. “Verissimo”, invece, penso che mi abbia ammorbidita e mi abbia regalato la possibilità di essere più libera nell’esprimere le mie emozioni anche in trasmissione».

Silvia Toffanin: “In due interviste ho fatto fatica con le emozioni”

[…] Spesso le capita di passare, in breve tempo, da racconti anche drammatici a temi più leggeri. Immagino che non sia facile cambiare registro in pochi minuti…
«Sono umana e quindi, soprattutto nelle interviste molto coinvolgenti emotivamente, alla fine ci sta che io tiri un bel respiro per riordinare le sensazioni provate. Ma in fondo è quel che succede anche nella vita: nell’arco di una giornata ti può capitare di incontrare una persona che ti racconta un fatto doloroso e poco dopo un’altra che invece vuol condividere con te una bella notizia».

Le è mai capitato di sentirsi sopraffatta dalle emozioni per il racconto particolarmente intenso fatto da un ospite?
«Nella scorsa stagione mi è successo con Gino Cecchettin, il papà di Giulia (la ragazza uccisa lo scorso novembre dall’ex fidanzato Filippo Turetta, ndr). Da genitore mi sono immedesimata moltissimo nel suo racconto così drammatico. Ricordo anche l’incontro con Arianna Rapaccioni, la vedova dell’allenatore Siniša Mihajlovic. Li avevo incontrati insieme e mi avevano raccontato il loro amore. Lui, nonostante la dura prova che stava affrontando, era stato di una dolcezza e di una dignità incredibili. E quando lei, a distanza di un anno dalla scomparsa del suo Sinisa, ha accettato di tornare in trasmissione per raccontare come stesse vivendo quell’immenso dolore, mi sono veramente emozionata molto e ho fatto fatica a proseguire l’intervista».

Come si comporta invece quando capisce che il suo interlocutore “svicola” o non la racconta giusta?
«Beh, se la questione è importante, ed è uno snodo fondamentale dell’intervista, faccio quanto possibile perché ne parli. Se non ci provassi, non farei il mio mestiere (sorride)».

Silvia Toffanin: “Nuovo programma? Non potevo rifiutare”

Interviste “faccia a faccia” come le sue non sono fatte solo di parole: il suo interlocutore si esprime anche con gli occhi, con le mani, con i silenzi… Di questo linguaggio “non verbale” che cos’è che la colpisce di più?
«Ogni persona fa storia a sé. Quel che è importante, soprattutto quando il racconto è delicato, è guardarsi negli occhi. Ogni intervista, comunque, risulta più intensa se l’ospite ha fiducia in me e si mostra generoso. Per fortuna è una cosa che accade spesso, ma io so che aprire il proprio cuore non è affatto facile, e per questo ringrazio davvero chi si fida di me e lo fa».

Qualche anno fa ha detto a Sorrisi che aveva ancora tanti sogni nel cassetto, ma li teneva chiusi nel cuore perché erano legati alla sfera familiare. Per il lavoro, invece, aveva detto che le bastava “Verissimo”…
«E invece lei vuol parlare del fatto che non c’è più solo “Verissimo”, giusto?».

Giusto. Si parla molto di un progetto per la prima serata di Canale 5, condotto da lei, in cui verranno celebrate le stelle nate ad “Amici”, il mitico talent di Maria De Filippi.
«Ho sempre detto che “Verissimo” per me era abbastanza, ma celebrare i talenti usciti da questa “scuola” eccezionale è un’idea bellissima, una proposta che non potevo non accettare e che mi rende felice. Negli anni ho ospitato spesso in trasmissione i ragazzi, alcuni li ho conosciuti bene, posso dire di averli visti crescere e diventare delle certezze della musica e della danza. Quindi, condurre questo programma per me sarà un onore e nello stesso tempo sento già un grandissimo senso di responsabilità nei confronti di Maria De Filippi e dei talenti che “Amici” ha fatto sbocciare».

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