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Va al pub e lascia la figlia 13enne con mal di stomaco da sola a casa: al ritorno la trova morta

Va al pub e lascia la figlia 13enne con mal di stomaco da sola a casa: al ritorno la trova morta. Una donna di 49 anni se ne va al pub e lascia la figlia 13enne con mal di stomaco, da sola a casa, pensando che la ragazzina stesse esagerando. Purtroppo la 13enne ha avuto un grave malore ed è morta, mentre sua mamma era a bere nel locale con il compagno. La storia agghiacciante arriva da Hamilton, nel South Lanarkshire, nel Regno Unito.

La ragazzina ha detto a sua mamma di sentirsi male, ma la donna l’ha ignorata, pensando che stesse esagerando. Così lei è il suo compagno sono andati in un locale a bere, lasciando l’adolescente da sola a casa. Al ritorno, dopo qualche altro drink, è andata nella camera della ragazzina per dirle che era tornata. Ma la 13enne era già morta da alcune ore, secondo quanto riferito dal Glasgow Live, che cita fonti di polizia.

Pensavo che stesse migliorando e che non avesse bisogno di andare in ospedale. Le ho detto che solo le persone con infarto hanno bisogno di ambulanze, non pensavo che fosse un malore grave. Credevo che fosse un virus intestinale e che il medico le avrebbe dato paracetamolo e ibuprofene“, le parole della donna nella deposizione riportata dal Mirror.

La 13enne è stata colpita da peritonite, che le ha causato un’ulcera duodenale perforata mortale. “Sapevo che non stava bene, ma non pensavo che avesse bisogno di un’ambulanza. L’ho lasciata a guardare la tv piegata sul divano, le piaceva il programma Tipping Point. Poi ho chiuso la porta dietro di me e me ne sono andata“, ha aggiunto la 49enne nella ricostruzione fatta alla polizia.

La donna era già stata condannata a tre anni e sei mesi di prigione nel 2020, dopo aver confessato maltrattamenti volontari e negligenza tra luglio 2017 e luglio 2018. Ha ammesso di non aver fornito a sua figlia cibo, vestiti o riscaldamento sufficienti, di averla maltrattata fisicamente e di averle permesso di fumare cannabis e consumare alcol. Ha anche confessato di averla esposta a condizioni di vita non igieniche, tra cui urina e feci di gatto, che le hanno fatto contrarre le pulci.

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