Geppi Cucciari: “Fidanzato? Con Marco ho ritrovato fiducia nell’amore. Addio a Zelig per un motivo preciso”. Geppi Cucciari sul fidanzato, l’addio a Zelig, il divorzio, il dolore per la morte della mamma, e non solo, la conduttrice sarda, 51 anni, si racconta in una intervista a ‘Vanity Fair’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
[…] Che rapporto ha con il successo?
«Odio quella parola, che tra l’altro è un participio passato. La notorietà ce l’hanno anche i malviventi, anche se incontrare le persone per strada che, quando mi riconoscono, mi sorridono spontaneamente è bellissimo. A volte scopro di essere stata presente in qualche modo nella loro vita, anche in momenti delicati in cui avevano bisogno di compagnia o perché mi sono occupata di qualcosa che sta loro a cuore. È una cosa che mi commuove».
Cos’altro la commuove?
«Piango almeno una volta al giorno, considerando che le lacrime sono sopravvalutate come sinonimo di tristezza e sono una grande manifestazione di emozioni. Le lacrime non bisogna trattenerle, come gli starnuti. Non fa bene. È per questo che piango gratuitamente, saltuariamente e arbitrariamente. Piango se sono stanca, se faccio un sogno che mi agita, ma anche per una canzone, per un film, per un libro o un odore. In questi giorni ero a Macomer, il paese in cui sono cresciuta, ed è capitato che un odore mi riportasse a mia madre che non c’è più. Le lacrime sono emozioni e vita».
Geppi Cucciari: “Addio a Zelig? Vi spiego il motivo”
Quando ha perso sua madre?
«Nel 2010, per un cancro. Penso a lei ogni giorno, credo che il dolore, la nostalgia e la malinconia vadano coltivate e ascoltate quanto le cose belle della vita».
Il dolore come si supera?
«Non si supera. Impari a conviverci con il tempo. Io e mia madre eravamo molto vicine, ci siamo innamorate reciprocamente e ulteriormente da adulte: era una donna stupenda, oggi mi mancano molto la sua amicizia, la sua dolcezza, la sua saggezza e la sua gioia. Mi spiace davvero che non mi abbia visto fare tante cose, anche se è riuscita a capire che questo era diventato il mio lavoro, chiedendomi scusa per aver insistito così tanto che mi laureassi perché ha sempre saputo che avrei voluto fare altro. Quando mi ha detto “Figlia mia, ora fai quello che vuoi”, ho ritrovato una forza incredibile, la gioia e la leggerezza di provare a percorrere quello che era un sogno e farlo diventare un lavoro».
Geppi Cucciari: “Fidanzato? Con Marco ho ritrovato fiducia nell’amore”
[…] Negli ultimi anni anche il pubblico si è accorto della sua sensibilità: cosa è cambiato?
«La scelta delle cose di cui occuparsi. Dopo Zelig, da cui tutto è partito, ho sentito il bisogno di sperimentare altri terreni e toccare altri argomenti. Negli ultimi anni ho ascoltato tante storie di rabbia e ingiustizia che mi hanno fatto piangere, da quella dei lavoratori della Whirlpool, che avevano un garbo e una dignità incredibili, a Lucy Salani, la prima transessuale deportata in un campo di sterminio. La sua forza nel parlare del suo passato e nell’affrontare quello che le restava da vivere mi hanno commosso anche se, quando succede, le lacrime cerco di controllarle, perché non vorrei che sembrassero la strumentalizzazione della fragilità del mio interlocutore».
[…] Al Premio Strega del 2023 ha avuto uno scambio di battute con l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano sui libri candidati che, da votante, ha ammesso di non aver ancora letto. Considerando il trambusto che ne è scaturito, rifarebbe quella battuta?
«Non ho fatto una battuta, ma una domanda: ho reagito. Credo che il diritto di reagire sia una cosa che dovremmo concederci tutti anche nella vita personale e non solo professionale. Senza contare che, dopo quell’episodio, i nostri destini si sono inesorabilmente uniti».
Ha avuto qualche tipo di ripercussione sul lavoro per quello scambio?
«Mi piace pensare che niente di quello che è successo e non è successo sia stato legato a un suo dire o a un suo fare. E, soprattutto, sono sicura che un ministro della Repubblica abbia cose molto più importanti e preziose di cui occuparsi».
Geppi Cucciari: “Fidanzato? Ci siamo conosciuti in mezzo al mare in Sardegna”
Tornando a Zelig, ha detto: «Quando ho capito che la gente confondeva quello che facevo con quello che ero, ho smesso».
«All’epoca avevo un corpo e un approccio diversi al palco: la gente mi vedeva e pensava che fossi racchiusa in quei cinque minuti di monologo, ma tutte noi donne siamo molto più complesse e strutturate, anche e soprattutto giù da un palco, o fuori da un ufficio. La vita inizia quando non lavori».
Le chiedono spesso se si piace fisicamente: perché?
«Io una domanda del genere non l’ho mai vista fare a un uomo. Personalmente mi sento molto meglio di quando avevo 20 anni, dove ero tra l’imbarazzo e il sollazzo. A 30 mi orientavo, a 40 combattevo, quindi, visto che sono stata una trentenne e una quarantenne discutibili, sto provando a essere una splendida cinquantenne. Tralasciando il fatto che la bellezza è una parola che non può legarsi a me, ci tengo a dire che ognuno sta nel corpo che vuole concedersi. Senza dimenticare che esiste una cosa che ha una potenza smisurata che si chiama fascino; e poi c’è la personalità, un modo di stare al mondo e di ingombrare lo spazio. Non credo quando mi scrivono che sono bellissima, ma non credo neanche quando mi scrivono che sono un cesso imbarazzante, perché so che nessuna delle due cose è reale».
Geppi Cucciari: “Due domande non ho mai visto fare a un uomo”
[…] Dopo il divorzio nel 2016, è stato difficile fidarsi di nuovo?
«Sì, è stato molto difficile. Spesso mi dicono che sono una donna intelligente, come se fosse qualcosa di cui stupirsi. Diciamo che questa intelligenza nella scelta degli uomini nella mia vita l’ho sfoggiata meno. Dopo tanti anni di solitudine e di qualche virgola sbagliata, adesso ho ritrovato la tranquillità di chi non ha paura di cosa accade il giorno dopo».
Chi è l’uomo che le sta accanto?
«Si chiama Marco, ci siamo innamorati anni fa in mezzo al mare in Sardegna, e lì cerchiamo di stare più a lungo possibile. La Sardegna è casa nostra, e noi cerchiamo di esserlo l’una per l’altro. Penso che il vero lusso dell’amore non sia solo stare insieme, ma farlo negli anni, e contarli solo alla fine».
Che fidanzata è?
«Un misto di tradizione e innovazione, arcaica ma contemporanea, ondivaga ma presente, petulante ma con brio, felice di avere un uomo solido. Uomo di mare, grande bricoleur, gli piace aggiustare le cose, forse l’ha fatto anche un po’ col mio cuore».
Considererebbe l’idea di un matrimonio nel suo futuro?
«Volendo evitare l’effetto Elizabeth Taylor, mi avvalgo della facoltà di aspettare».
Nel 2012 disse: «Mi preparo per la prova atletica più grande per una donna: avere un figlio».
«Anche questa è una domanda che a un uomo che non ha figli non si fa mai, e mi chiedo perché. Gli anni in cui era in essere quell’idea era più facile, e li ho spesi male».
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