Tuffo in piscina da film horror: 12 bagnanti ricoverati per grave intossicazione

Tuffo in piscina da film horror: 12 bagnanti ricoverati per grave intossicazione. Tuffo in piscina da film horror per una dozzina di bagnanti che sono fini ricoverati in ospedale per grave intossicazione a seguito di una reazione chimica. È successo la settimana scorsa nella piscina comunale di Alaró, a Maiorca, in Spagna. I più colpiti sono stati trasferiti all’Unità Sanitaria di Base (UBS) di Alaró, mentre gli altri sono andati a Binissalem con una prognosi lieve.

Intanto le indagini hanno cercato di fare chiarezza sull’accaduto e il Comune è stato costretto a chiedere scusa. I fatti sono accaduti mentre un addetto alla piscina si accingeva ad effettuare i consueti interventi di manutenzione, procedendo all’utilizzo di normali prodotti. Qualcosa però è andato storto, perché ad un certo punto si è verificata una reazione chimica: i gas si sono sollevati e hanno colpito le persone che in quel momento stavano facendo il bagno nell’acqua della piscina.

Evacuata la struttura

I dipendenti hanno proceduto rapidamente all’evacuazione di tutte le persone e alla chiusura della piscina. Tuttavia, ciò non ha impedito che un totale di 12 persone abbiano riportato reazioni avverse alla reazione chimica, della quale al momento non si sa se sia avvenuta a causa di un errore umano o se sia stato il macchinario a causare l’incidente. Le autorità locali hanno disposto interventi e relativi controlli dell’acqua e dei macchinari, prima della normale riapertura della piscina

Se tutto andrà bene, la piscina Alaró riaprirà le sue porte al pubblico, anche se sarà il Comune ad avere l’ultima parola. In un comunicato, il Comune di Alaró ha raccontato l’accaduto, si è scusato, ha espresso l’intenzione di indagare sull’episodio e ha chiarito cosa ne è stato dei feriti una volta curati. “Tra una dozzina di persone colpite, coloro che avevano precedenti di malattie respiratorie sono stati indirizzati all’Ospedale Son Llàtzer e all’Ospedale Generale Inca, per cure più approfondite”, spiegano nel testo pubblicato.

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