Insegnante neosposina abusa di un suo studente 17enne: il racconto shock del giovane alla polizia. Un’insegnante neosposina abusa di un suo studente 17enne, il ragazzo ad un certo punto rcconta tutto alla polizia e la fa arrestare. È successo lo scorso martedì 6 luglio, in una scuola superiore di Sydney, in Australia. La donna, 30 anni e appena sposata, è stata arrestata con l’accusa di aver abusato sessualmente di un suo studente minorenne.
L’insegnante è rimasta scioccata quando gli agenti di polizia hanno fatto irruzione nella scuola dove insegnava per stringerle le manette intorno ai polsi. “Andrò in prigione, vero? Perderò la mia famiglia, mio marito, il mio lavoro”, ha detto desolata. La polizia sostiene che la donna abbia inviato al diciassettenne alcuni video che la ritraevano mentre si masturbava.
Le indagini
Le molestie nei confronti del ragazzino sono iniziate quando quest’ultimo ha aggiunto l’insegnante su Snapchat, all’inizio di luglio. Inizialmente i due si sono scambiati solo messaggi. Poi, secondo la polizia, anche lo studente ha inviato suoi video alla 30enne.
Come riporta il Daily Telegraph, la donna ha poi invitato l’adolescente a casa sua nel nord di Wollongong, dove presumibilmente l’avrebbe baciato, prima di portarlo in una camera da letto al piano di sopra e iniziare il rapporto. Circa una settimana dopo, l’insegnante era in servizio a scuola quando ha contattato l’adolescente dicendo che era libera per un’ora. Secondo gli investigatori l’insegnante avrebbe abusato sessualmente della minorenne nella sua auto.
Sempre secondo la polizia, la 30enne ha anche acquistato la pillola del giorno dopo. I contatti tra i due sono cessati dopo che l’insegnante ha contattato il ragazzino per chiedergli se avesse raccontato alla gente del loro incontro. Il 17enne le ha detto di no ma in realtà ha raccontato tutto agli agenti, a cui ha confessato che sentiva il bisogno di inviare immagini esplicite, per “renderla felice”. Secondo quanto emerso dalle indagini, l’insegnante già in passato avrebbe avvicinato altri due studenti per scopi sessuali, sempre attraverso i social media.
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