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Morsa da un gatto nero si sottopone ad accertamenti: “Mi ha salvato vita, senza quel morso non me ne sarei mai accorta”

Morsa da un gatto nero si sottopone ad accertamenti: “Mi ha salvato vita, senza quel morso non me ne sarei mai accorta”. Secondo una vecchia credenza i gatti neri portano sfortuna, ma una ragazza statunitense di 25 anni è la prova concreta che quella credenza è assolutamente sbagliata. Emily Falk, di Port Huron, nello Stato del Michigan, lo scorso maggio è stata morsa da un gatto nero e ha deciso di sottoporsi ad accertamenti. Grazie a quegli esami ha capito che in realtà quel morso le ha salvato vita

La 25enne, amante degli animali, si era fermata per accarezzare Edgar, il gatto nero del suo vicino. Il felino però quel giorno forse non era in vena di coccole e le ha dato un morso. Una settimana dopo la ragazza ha scoperto un nodulo grande quanto una pallina da golf sotto l’ascella. Inizialmente pensato a un possibile caso di febbre da graffio di gatto, un’infezione batterica che può essere scatenata da un morso o un graffio di un felino. Solo dopo che un ciclo di antibiotici non è riuscito a guarire la presunta infezione, ha chiesto ulteriori consigli medici. Un’ecografia e una biopsia successive hanno rivelato che la verità era molto più grave.

La scoperta

La ragazza era affetta da linfoma di Hodgkin, un tumore raro che ha origine nei globuli bianchi, e ha iniziato la chemioterapia. Ricordando la sua terribile esperienza, la signora Falk ha affermato: “Penso che il morso del gatto mi abbia in un certo senso salvato la vita. Non credo che sarei andata dal medico così presto, quindi questo mi ha sicuramente aiutato a capire cosa non andava in me”.

La ragazza ha affermato di non avere idea che l'”aggressione” di Edgar avrebbe portato a una simile scoperta. “Amo gli animali e ho visto un gatto nel mio vialetto di casa: era il gatto del mio vicino di casa. Lo stavo accarezzando e lui mi ha morso la mano sinistra e mi ha fatto uscire un po’ di sangue. Ero un po’ nervosa e l’ho detto al mio medico. Alla fine mi ha dato degli antibiotici perché pensava che potesse essere la febbre da graffio di gatto.

A causa della febbre da graffio di gatto si possono formare dei noduli sotto l’ascella, quindi quando circa una settimana dopo ho trovato il nodulo sotto l’ascella, ho pensato che fosse dovuto a quello. Ma il nodulo non è scomparso dopo la cura antibiotica, quindi abbiamo iniziato a cercare altre possibili cause. Non ero così preoccupata, pensavo si trattasse di qualche tipo di infezione”, le sue parole riportate dal Daily Mail.

La reazione

Solo dopo ulteriori esami i medici hanno scoperto che il cancro era al quarto stadio, il che significa che si era diffuso in un’altra parte del corpo. L’hanno trovato nei linfonodi e nel midollo osseo. “Ero davvero spaventata, non sapevo cosa sarebbe successo o quanto sarebbe stata lunga questa strada. Pensavo “morirò?

Mia madre ha sussultato quando il dottore ha detto “stadio quattro”. Ma la cosa grandiosa di questo tipo di cancro è che lo stadio quattro si basa sulla regione in cui si trova. Quindi non è dannoso come il cancro al pancreas allo stadio quattro, per esempio. Ho ancora una buona prognosi, è decisamente curabile, non è terminale. Ho un incredibile sistema di supporto attorno a me”.

Ha già completato il primo ciclo di chemioterapia e un secondo ciclo è previsto per la fine di novembre. “Mi sento stranamente grata al gatto. La volta successiva che l’ho visto ho detto ‘grazie amico’. Ho pensato che fosse solo un nodulo causato dalla febbre da graffio di gatto. Vorrei dire a chiunque altro trovi un nodulo, di andare sempre dal medico se si hanno dei sospetti. Siate proattivi e prendetevi cura di voi stessi”.

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